salvaschérmo

sm. indecl. [impt. di salvare+schermo su calco dell'inglese screensaver]. In informatica, indica l'immagine che viene mostrata sullo schermo del monitor dopo un certo tempo, impostabile dall'utente, per salvaguardare il consumo dei fosfori del video (cioè, preservare dall'usura il rivestimento interno dello schermo, laddove fossero visualizzate continuamente zone ad alta luminosità). In termini strettamente tecnici, se venisse visualizzata sempre la stessa immagine fissa per periodi molto lunghi, in un certo punto del video verrebbero sollecitati sempre i fosfori di un certo colore a scapito di altri (RGB). L'attivazione di un salvaschermo ha lo scopo di ridurre le bruciature e di ripartire il consumo tra i tre colori primari. Gli schermi di ultima generazione sono molto meno vulnerabili alle bruciature e oggi i salvaschermo servono principalmente a proteggere la privacy degli utenti che si allontanano dalla propria postazione e a ridurre il consumo di energia (Green PC) (vedi Energy Star). Il salvaschermo viene spesso utilizzato anche come elemento collegato a meccanismi di sicurezza. In questo caso, nel momento in cui si attiva il salvaschermo, il sistema operativo attiva un meccanismo di protezione con il quale l'utente che vuole riprendere a lavorare con il computer è obbligato a inserire una password. Nell'ipotesi che la protezione sia disattivata, è sufficiente spostare il mouse sulla scrivania oppure premere un tasto della tastiera per far scomparire il salvaschermo e vedere nuovamente il contenuto corrente del desktop. Le immagini di un salvaschermo che compaiono a video possono essere fisse oppure in movimento. In un sistema operativo come Windows, la scelta del tipo di salvaschermo (oltre agli effetti e il tempo di inattività) viene impostata dall'utente, intervenendo sulle proprietà del desktop.

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