vènere

Indice

sf. [sec. XIV; dalla divinità omonima].

1) In espressioni ellittiche, indica raffigurazioni artistiche aventi per soggetto la dea: la Venere di Milo; le Veneri di Giorgione e Tiziano. Per antonomasia, donna di bellezza eccezionale: si crede una venere; non è una venere, dicesi, per litote, di donna piuttosto bruttina. Fig., con valore eufemistico, per indicare il simbolo dell'amore, specialmente quello fisico, sensuale: è vittima di venere, di una forte passione amorosa; venere vagante o pandemia, prostituta, passeggiatrice; venere solitaria, masturbazione.

2) Solo al pl., lett., bellezze, raffinatezze ornamentali: le veneri dello stile, della lingua.

3) Popolare, il giorno di Venere, il venerdì.

4) Antico nome dato dagli alchimisti al rame.

5) In anatomia, monte di Venere, la parte superiore del pudendo femminile, corrispondente al pube e situata subito al di sopra della vulva. Si presenta come una protuberanza più o meno marcata rotondeggiante, ricoperta di peli nella donna adulta. È detto anche monte del pube.

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