(Strasbourg). Capoluogo del dipartimento del Bas-Rhin e della regione dell'Alsazia (Francia), 144 m s.m., 272.800 ab. (stima 2004), l'agglomerato urbano 427.245 ab. (1999).

Generalità

Situata presso la sponda sinistra del Reno, sul fiume Ill, che qui alimenta numerosi canali navigabili. "Per la pianta della città vedi il lemma del 18° volume." "Vedi pianta della città vol. 21, pag. 58" È considerata la capitale storica dell'Alsazia, di cui è anche la città più popolosa e importante. La causa fondamentale che ne determinò lo sviluppo e l'importanza nel corso della storia fu la sua posizione geografica, alla convergenza delle maggiori direttrici del traffico centroeuropeo e nella fascia di contatto tra il mondo latino e quello germanico. La città, nonostante le distruzioni belliche, ha conservato praticamente intatti i suoi quartieri medievali, estesi intorno alla cattedrale e alle piazze Kléber e Gutenberg, sull'isola fra l'Ill e il Fossé du Faux-Rempart. I caratteristici quartieri Finkwiller e dei Ponts-couverts costituiscono il cuore dell'abitato, estesosi nel sec. XVIII con i quartieri di rue Brûlée e in anni più recenti con moderni quartieri residenziali che la uniscono ai comuni vicini. Sede del Parlamento europeo, Strasburgo ospita anche varie istituzioni culturali ed educative, quali un'università (fondata nel 1621), un istituto di ricerche nucleari e la biblioteca nazionale. Nel 1988 il centro storico è stato incluso nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Vi nacque tra gli altri il disegnatore e incisore Gustave Doré (1832-1883). In tedesco, Strassburg.

Storia

Di probabile origine celtica, si sviluppò in età imperiale intorno all'accampamento romano della VIII Legione Argentoratum. Nel 357 Giuliano l'Apostata vi batté gli Alemanni ma nel 451 fu distrutta dagli Unni. Passò ai Franchi di Clodoveo nel 494 (battaglia di Tolbiac) ed è in quel torno di tempo (sec. V) che la città assunse il nome di Strateburgam (“città sulla strada” tra Alemagna e Gallia). Vescovado nel 614, vi si tenne, nell'842, il celebre giuramento di Strasburgo tra Carlo il Calvo e Lodovico il Germanico contro il loro fratello Lotario I. Con il Trattato di Verdun (843), Strasburgo entrò a far parte della Lotaringia e nell'870 fu compresa nel Sacro Romano Impero. Governata dai vescovi, nel 1201 divenne città libera e, poco dopo, si erse a repubblica (1262). Il potere era detenuto da quattro Stettmeister (rappresentanti della nobiltà) e da un Ammeister (rappresentante delle corporazioni), mentre i delegati popolari sedevano nel consiglio. Invano il vescovo Walter de Geroldseck tentò di riprendersi il potere perduto e battuto nella battaglia di Hansbergen (1264) dovette riconoscere lo stato di fatto. In seguito la città assistette alla lotta tra le corporazioni e la nobiltà, che si concluse nel 1482 con la stesura di una costituzione rimasta in vigore fino al 1789. Nel primo ventennio del sec. XVI vi fu accolta la Riforma: nel 1529 il consiglio proibì la celebrazione della messa e nel 1538 Calvino fu il primo pastore della città. Già nel 1531 del resto Strasburgo aveva aderito alla Lega di Smalcalda, ottenendo poi da Carlo V la libertà di culto (Trattato di Passau, 1552). Conquistata da Louvois, Strasburgo fu annessa alla Francia nel 1681 e l'annessione fu confermata dal Trattato di Ryswick (1697). Nel 1836 Luigi Napoleone tentò con la “congiura di Strasburgo” un colpo di stato contro la monarchia. Occupata dai tedeschi nel 1870, durante la guerra franco-prussiana, divenne, l'anno successivo, capitale del Reichsland di Alsazia e Lorena. I Francesi vi rientrarono nel 1918 e la riottennero alla conclusione della prima guerra mondiale con il trattato di Versailles. Di nuovo occupata dalle truppe tedesche nel 1940, nel corso del secondo conflitto mondiale, fu liberata dal generale P. F. Leclerc (23 novembre 1944). Nel 1949 diventò sede del Consiglio d'Europa e del Parlamento europeo e nel 1959 della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Arte

Massimo monumento cittadino è la cattedrale di Notre-Dame, uno dei migliori esempi dell'architettura gotica. Alcune parti, tra cui l'abside, il coro e un transetto, risalgono alla fine del sec. XII, quando fu iniziata la costruzione su fondamenta precedenti; altre (navata, cappelle, un transetto) furono compiute in stile gotico nel secolo successivo. La facciata, iniziata da E. von Steinbach nel 1277, è fiancheggiata da due torri ed è ornata da tre portali, dei quali il centrale e il sinistro recano notevoli rilievi del sec. XIII. Nel severo e grandioso interno, numerose le opere d'arte, fra cui devono soprattutto ricordarsi le celebri statue di angeli del pilastro centrale del transetto destro (1225), le vetrate della navata sinistra (sec. XII-XIII) e la tomba del vescovo C. von Lichtenberg (1299). Fra gli altri numerosi monumenti si ricordano il Pont du Corbeau (sec. XII) e la severa chiesa di San Tommaso (sec. XIII-XIV; all'interno, tomba del maresciallo di Sassonia, opera di J. B. Pigalle, 1777). All'interno dell'elegante palazzo dei Rohan, di R. de Cotte (1731-42), con ricche decorazioni in stucco e legno, hanno oggi sede il Museo delle Belle Arti (opere di Piero di Cosimo, Botticelli, Correggio, Tintoretto, El Greco, S. Marmion, Luca da Leida, A. Van Dyck, J.-H. Fragonard, F. Goya, T. Chasseriau ecc.) e il Museo Archeologico con reperti dall'età preistorica all'epoca merovingia. Nel Museo di Notre-Dame sono invece raccolte significative testimonianze di arte religiosa medievale, tra cui sculture dei sec. XIII-XV, una rara vetrata databile al 1070 ca., tavole di K. Witz, L. Cranach ecc. Il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea è dedicato principalmente all'arte europea tra il 1870 e i nostri giorni, con opere di G. Dorè, J. Arp, M. Ernst, D. Buren ecc. Al Museo Alsaziano sono esposti oggetti e testimonianze della vita tradizionale alsaziana e ricostruiti interni di abitazioni e di botteghe artigiane.

Artigianato: le maioliche

Nel 1721 C.-F. Hannong, in società con J. H. Wackenfedt, fondò a Strasburgo una manifattura di maioliche che, sotto la guida della famiglia Hannong, divenne una delle più importanti imprese di ceramica francesi. Alla morte di Charles-François (1739), la direzione della fabbrica fu affidata al figlio Paul-Antoine, che si circondò di collaboratori d'eccezione quali i fratelli Löwenfinck, il modellatore W. Lanz e il chimico J.-J. Ringler. A loro va il merito di aver apportato valide innovazioni tecniche: nel 1748 l'introduzione della cottura a piccolo fuoco e nel 1751 l'inizio della produzione di porcellana dura che l'anno successivo dovette però essere trasferita in un'altra fabbrica a Frankenthal a causa del privilegio vantato da Vincennes. Morto Paul-Antoine (1760), si apre il terzo periodo della storia della manifattura, animato dal figlio Joseph, il quale nel 1776 riprese la produzione della porcellana a Strasburgo, ma intraprese anche speculazioni troppo ardite causando il fallimento dell'impresa (1779). Durante la prima fase la decorazione s'ispirò ai modelli di Rouen con un lambrequin in chiaroscuro blu; nel 1740 la tavolozza si arricchì di altri colori a gran fuoco (giallo, verde, violetto, rosso) e si predilesse l'ornato stilizzato a “fiori indiani”; con l'introduzione del piccolo fuoco nacque il caratteristico decoro naturalistico detto “fiore di Strasburgo”, che fu largamente imitato da altre manifatture francesi e tedesche.

Economia

Strasburgo dispone di un porto fluviale, il secondo per traffico di quelli sul Reno. Grazie alla vasta rete di canali da cui è servita (Grande Canale d'Alsazia, canali Rodano-Reno e Marna-Reno), svolge un'importante funzione di transito e smistamento di merci e materie prime. L'industria è attiva nei settori chimico, petrolchimico, meccanico, alimentare, grafico, cantieristico, elettrotecnico, dell'abbigliamento, del legno e del tabacco. Notevole è il contributo del terziario alla formazione del reddito di Strasburgo, grazie al ruolo politico della città nelle istituzioni europee, alle sue funzioni amministrative e universitarie e alle attività legate al cospicuo flusso turistico. Aeroporto internazionale a Entzheim.

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