Lessico

sf. [sec. XIII; latino tabŭla].

1) Asse di legno il cui spessore ha valore assai inferiore rispetto alla larghezza e alla lunghezza: una tavola di noce, di quercia; una mensola formata da una tavola sostenuta da due sbarre di ferro. Secondo le sue dimensioni e la qualità del legname che la costituiscono, la tavola viene usata, in sistema con altre, per tavolati di vario tipo, impalcature ecc.: tavola del fasciame, tavola in legno costituenti il fasciame dello scafo e dei ponti delle navi in legno usato a volte per ricoprire i ponti metallici; tavola di salvezza, quella a cui si aggrappa il naufrago; fig., estrema, unica via di scampo. Per estensione, lastra rettangolare di materiale qualsiasi: una tavola di marmo, di lamiera; una tavola di cioccolato; fig.: il mare è una tavola, è liscio, calmissimo.

2) Mobile, per lo più di legno o di metallo, costituito da un piano orizzontale poggiante su supporti verticali detti gambe e adibito a vari usi: una tavola quadrata, rettangolare; sedersi a tavola per discutere; mettere le carte in tavola, rivelare apertamente e chiaramente le proprie intenzioni (propr., scoprire le proprie carte da gioco); tavola rotonda, secondo i racconti degli antichi romanzi cavallereschi, quella intorno a cui sedevano i cavalieri di re Artù per eliminare, data la forma, ogni posizione di preminenza tra i partecipanti; per estensione, convegno di persone, di esperti che, a un livello di parità, discutono su problemi di varia natura.

3) Per antonomasia, il mobile su cui si consumano i pasti: preparare, apparecchiare, sparecchiare la tavola; a tavola, intorno alla tavola per consumare il pasto: sedersi a tavola; andiamo a tavola; ne parleremo a tavola, durante il pasto; mettere, portare in tavola, servire il pranzo; è in tavola, il pranzo è servito; per estensione, il pasto stesso, i cibi che si consumano: è stata una tavola piuttosto magra; gli piace la buona tavola; tavola calda, locale pubblico in cui si possono consumare pasti caldi già pronti e per lo più serviti al banco; tavola fredda, locale analogo che serve però solo cibi freddi. Anche l'insieme dei commensali, tavolata: una tavola di gente allegra; anticamente: tenere, mettere tavola, dare un banchetto, un pranzo.

4) Banco di lavoro; piano di una macchina utensile, di uno strumento e simili; anche nome di vari arnesi costituiti essenzialmente da un piano. In particolare: A) Anticamente, banco dei banchieri, banca: “le tavole dei cambiatori... sempre cariche di grossi e di fiorini” (Boccaccio). B) Parte di alcuni strumenti musicali destinata ad accrescerne la sonorità sfruttando il fenomeno della risonanza, per cui è detta anche tavola di risonanza. Negli strumenti della famiglia del violino e della chitarra corrisponde alla parte superiore dello strumento, sul quale poggia il ponticello. Nel pianoforte e nel clavicembalo è la fascia sulla quale poggia il telaio contenente le corde. C) Tavola a vela, piccolo natante a vela fornito di deriva costituito da uno scafo piatto a sezione lenticolare con una randa molto semplificata. Adatta a navigare in acque interne o in condizioni di vento e di mare non troppo avverse, ha una notevole stabilità e può essere utilizzata da principianti (è detta anche windsurf). D) In edilizia, tavola vibrante o tavola a scosse o vibrotavola, macchina utilizzata per la preparazione di manufatti in conglomerato cementizio; è costituita da un piano, soggetto a un moto vibratorio, sul quale vengono disposte le forme contenenti il cemento che deve essere compresso mediante vibrazione. E) Nell'industria mineraria: a) tavola d'arricchimento, apparecchio per separare granuli di minerali e ganghe contenuti in una torbida. La separazione avviene per differenza di densità o per diversa resistenza dei grani al trascinamento da parte di un velo d'acqua scorrente su un piano della tavola o per urti a essa impressi. La tavola consta di un piano rettangolare, sostenuto da supporti o da stecche elastiche, leggermente inclinato trasversalmente; lungo l'asse è animata da un moto di va e vieni impresso da un congegno a urto o da masse squilibrate (tavola a scosse, tavola vibrante, tavola a urto ecc.). Dal lato più elevato cade un velo d'acqua che scorre sulla tavola, che è dotata di scanalature longitudinali o di listellini in risalto; la torbida arriva nell'angolo alto del lato del congegno. Mentre i limi sono trascinati via dall'acqua, i grani di minerale, più pesanti, aderiscono alla tavola e restano in gran parte su di essa: data la pendenza del piano, questi sono spinti avanti dagli urti e si ripartiscono in strisce paraboliche, fino al bordo della tavola dove vengono raccolti separatamente. b) Tavola di rotazione, nei sistemi di perforazione rotary, piastra circolare che ruota su un robusto basamento; il moto, dato da una coppia conica, viene trasmesso all'asta motrice inserita nel foro centrale, munito dei “cunei di presa”, della tavola F) In metallurgia, tavola di laminatoio, parte del cilindro di laminazione che effettua la lavorazione di deformazione plastica. G) Nelle macchine utensili, tavola portapezzo, organo che serve a sostenere e trattenere, mediante elementi di serraggio, nella posizione desiderata un pezzo durante la sua lavorazione. H) Nell'industria chimica, tavola a secco, dispositivo atto a depurare polveri fini da corpi più grossi, basato su una tavola perforata su cui è caricata la polvere da trattare. Attraverso i fori è inviata aria che solleva la polvere fine facendola ricadere sul fondo della tavola, mentre le parti più grossolane sono trascinate verso l'estremità opposta per mezzo della vibrazione di cui è animata la tavola stessa. I) In filatelia, pietra o lastra litografica predisposta per la stampa del foglio di francobolli in macchina piana; per estensione, il termine si usa a volte anche per indicare i cilindri usati per la stampa rotativa. Impropr. alcuni autori chiamano tavola la composizione formata dall'insieme degli stereotipi impiegati per la stampa tipografica in macchina piana. La preparazione delle tavole per la stampa litografica avviene per successivi riporti. Le tavole per la stampa calcografica si preparano imprimendo su di una lastra metallica tante immagini quante ne occorrono per stampare il foglio per mezzo di una rulletta di acciaio temperato.

5) Lastra di legno, di metallo o di altro materiale usata per incisioni e scritture per lo più di carattere giuridico o sacrale e d'interesse pubblico: le tavole della legge, le due tavole di pietra sulle quali, secondo la Bibbia, Mosè avrebbe scolpito i dieci comandamenti sotto dettatura di Yahwèh: la prima conteneva i primi tre comandamenti, la seconda gli altri sette; la Legge delle Dodici Tavole, raccolta di norme giurisprudenziali di epoca romana; Tavole Amalfitane, il più antico statuto marinaro italiano, promulgato ad Amalfi attorno al sec. XI, sotto il titolo di Capitula et ordinationes Curiae maritimae nobilis civitatis Amalphae e detto anche più brevemente Tabula Amalphae. In partic., lo stesso che tavoletta cerata.

6) Pittura eseguita su un supporto di legno: una tavola di un pittore del Cinquecento; “in quelli tempi che morì papa Urbano quinto, una tavola essendo di lui posta in una nobile chiesa” (Sacchetti). Per estensione, nell'editoria, foglio stampato da una sola parte, con illustrazioni, grafici ecc., che viene inserito in un libro (tavola fuori testo) o in un'apposita raccolta, p. esempio per formare un atlante o album: tavola a colori, in bianco e nero; il volume è arricchito da numerose tavole fuori testo. In particolare, tabella, prospetto, grafico, elenco che fornisce una visione schematica su un dato argomento, un complesso ordinato di dati e sim.: tavole sinottiche; la tavola riporta i principali fatti storici del Risorgimento italiano; tavole logaritmiche; una tavola delle desinenze dei verbi; tavola pitagorica, tabella composta da 10 righe e 10 colonne per le moltiplicazioni. Con accezioni specifiche: A) In matematica, tavole di moltiplicazione, scacchiera quadrata nella quale si pongono (nello stesso ordine) come contrassegni di ogni riga e di ogni colonna gli elementi di un gruppoideG (insieme dotato di un'operazione binaria) e nel quadratino di intersezione di esse l'elemento di G che è il prodotto dei due elementi. B) In demografia, per tavole di eliminazione, prospetto numerico in cui viene descritto come, con il trascorrere del tempo, si riduce numericamente una generazione o un contingente di individui (persone, oggetti, piante, animali); tavole di mortalità, prospetti numerici che descrivono la mortalità e le modalità di estinzione di una popolazione sulla base dell'esperienza mortuaria di un dato periodo preso in considerazione. C) In astronomia, sono dette tavole astronomiche compilazioni sistematiche di risultati di osservazioni destinate a facilitare i calcoli e le ricerche; sono tavole astronomiche, per esempio, quelle che riportano le coordinate delle posizioni degli astri. In particolare, vengono usate le tavole per le effemeridi, le tavole alfonsine, e le tavole rudolfine. D) Tavole di tiro, tabelle che comprendono tutti gli elementi di tiro necessari alla determinazione dell'angolo di elevazione da imporre a un pezzo di artiglieria o a un mortaio. E) In filosofia, raccolte di casi o istanze. Costituiscono uno strumento metodico proposto da F. Bacone per realizzare un tipo d'induzione non semplicemente enumerativa e capace di servire alle scoperte scientifiche. Si distinguono in tre tipi che mostrano rispettivamente la presenza di una certa “natura” in determinati casi, la sua assenza in casi consimili, dove ci si aspetterebbe di ritrovarla, e i gradi del suo presentarsi.

7) Poco comune, indice, registro, documento in genere: tavola censuaria, documento che, nei catasti comunali, riporta qualità, classe, superficie, reddito imponibile delle varie particelle catastali in ordine progressivo secondo i numeri di mappa.

8) In oreficeria, faccetta superiore di una pietra preziosa lavorata a rosa; un tempo era usata anche la tavola inferiore di dimensioni molto più piccole.

9) In zootecnia, tavola dentaria, superficie superiore dei denti dei Ruminanti e degli Equidi che si modifica continuamente per l'usura; usura compensata dal continuo accrescimento del dente. Il suo stato consente di stabilire l'età degli animali.

10) Antica misura agraria di superficie di valore molto variabile secondo i luoghi (Venezia 4,353 m²; Milano 27,27 m²; Firenze 34,06 m²; Torino 38,10 m² ecc.).

11) In geografia fisica, tavola dei deserti, forme erosive tipiche dell'ambiente desertico, dovute all'azione corrosiva del vento sulla base degli spuntoni di roccia. Si vengono a creare così delle colonne sottili di roccia sulle quali appoggiano delle strutture tabulari.

Arte

Nella struttura essenziale di un'asse appoggiata su supporti, la tavola è una delle prime forme di mobile entrate nell'uso delle genti. Presso le civiltà antiche (Egitto, Grecia, Roma) la tavola era diffusa nelle forme rettangolari e circolari, in marmo o in bronzo, a unico sostegno centrale, a tre e poi a quattro gambe. Gli ornamenti interessavano le gambe e la fascia esterna del piano, mentre quest'ultimo fu generalmente privo di decorazioni fino al Rinascimento. Nel tardo Medioevo si diffuse la tipica tavola conventuale da refettorio lunga e stretta (fratina, o anche fratino). Durante il Rinascimento la tavola ebbe la forma del piano d'appoggio per lo più rettangolare, con massicci sostegni riccamente intagliati e generalmente terminanti a zampa di leone; anche il piano fu oggetto di decorazioni varie eseguite spesso a intarsio. Nel sec. XVII si sviluppò il tipo di tavola con prolunga (convenzionalmente poi chiamato “tavola all'inglese”) che ebbe nei primi modelli la forma della tavola da refettorio con due piani sovrapposti (di cui uno scorrevole per la prolunga) sostenuti da quattro balaustri inseriti entro traverse che incorniciavano alla base tutta la struttura del mobile. Di disegno assai semplice e lineare furono in quest'epoca le tavole inglesi, che al tipo da “refettorio” offrivano anche la variante rotonda con otto gambe. Di diversa concezione furono i pesanti modelli del barocco tedesco, costruiti in noce con le corte gambe tortili. Nel Settecento la tavola assunse nell'arredamento un ruolo preminente, con grande varietà di forme, di destinazioni, di materiali e di ornamentazioni. Al bureau-plate impiallacciato in legni diversi della Reggenza francese fecero riscontro le elegantissime tavole da gioco, con intarsi d'avorio e d'argento, della contemporanea produzione spagnola; più semplici, con piano pieghevole e gambe “a capriolo”, furono le tavole da gioco inglesi nello stile Regina Anna. Si svilupparono nel medesimo secolo le tavole da muro e le tables consoles, che ebbero in Francia e in Inghilterra (secondo i modelli di G. Hepplewhite e di T. Chippendale) ricchissima varietà di fogge. Accanto alle tavole si sviluppò l'uso dei tavolini per le svariate esigenze femminili e per i quali mobilieri e decoratori sbizzarrirono il loro estro creativo con opere di estrema raffinatezza. Nell'Ottocento prevalse la tavola rotonda, a gamba centrale; accanto a questa, trovarono larga diffusione quei tipi che offrivano soluzioni pratiche di poco ingombro (allungabili, smontabili, a ripiano pieghevole ecc.).

Matematica

Esempio a tutti noto di moltiplicazione è la tavola pitagorica; essa serve per tabulare il prodotto tra numeri naturali. Si ha una tavola numerica quando si scrivono in colonna i valori y=f(x) corrispondenti a una variabile discreta x (per esempio, tavola dei logaritmi); o, ancora, quando si dispongono in una tavola numeri di un certo tipo (tavola di numeri primi). Una tavola possiede un grado di precisione generalmente determinato che indica il numero di cifre esatte che si ottengono effettuando calcoli con i numeri della tavola stessa: questo numero dipende però dal tipo di calcoli che si effettuano. Più generalmente, il grado di precisione è dato dal numero delle cifre dei numeri della tavola, cifre che sono tutte esatte. Quando una tavola, come per esempio una tavola trigonometrica o una tavola dei logaritmi, è composta da una serie di valori successivi di una funzione continua, essa comprende generalmente anche le cosiddette differenze tabulari, cioè le differenze tra i valori consecutivi della funzione riportati dalla tavola. In particolare le tavole logaritmiche e le tavole logaritmo-trigonometriche sono costruite per fornire, con approssimazioni che variano secondo le tavole, i valori delle funzioni trigonometriche o i logaritmi di essi. Ordinariamente le tavole danno i logaritmi delle funzioni trigonometriche di un 1´ in 1´ ricorrendo, per gli archi intermedi, al principio delle parti proporzionali, il quale asserisce che, per archi piccoli, i logaritmi aumentano proporzionalmente ai numeri.

Logica matematica

Tavole di verità di un enunciato, tabulazione che mostri ogni possibile combinazione dei valori di verità che possono assumere i suoi componenti. Dato che i valori di verità sono due, vero (1) e falso (0), per n elementi vi saranno 2 possibili combinazioni. La tavola si compone di due parti: una rappresentazione di tutte le possibilità alternative per l'espressione (o le espressioni) che forma l'enunciato e una colonna in cui in corrispondenza di ognuna di queste possibilità compare il particolare valore di verità determinato dai vari componenti. Per esempio, la tavola di verità per l'espressione “P→Q” (P implica Q) è la seguente:

I valori di verità dell'espressione sono dati dalla colonna in corsivo. Il metodo delle tavole di verità, dette anche matrici, benché avesse una lunga storia, divenne di uso corrente in logica dopo i lavori di L. Wittgenstein del 1921. § Un altro tipo di tavole usate in logica sono le tavole semantiche di E. W. Beth. Queste si sono mostrate un valido strumento sia per semplificare alcune dimostrazioni sia per le indagini della logica modale, di quella intuizionista e di quelle polivalenti. Di particolare interesse è pure il loro impiego nello studio del calcolo di Gentzen.

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