L'universo di Margherita Hack, astrofisica pasionaria

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Margherita Hack ha contribuito agli avanzamenti della spettroscopia stellare, ma per tutti è colei che ha raccontato la scienza per una società migliore e ha avvicinato all'astrofisica le generazioni più giovani.

Astrofisica, scrittrice e divulgatrice scientifica: ci vogliono numerose etichette per definire Margherita Hack. Distintasi presto nel campo dell'astronomia, la scienziata fiorentina è diventata nota al grande pubblico grazie alle sue innate capacità di rendere semplici materie scientifiche complesse. “La signora delle stelle” ha dedicato gran parte della sua carriera all'osservazione dei fenomeni celesti e alla loro divulgazione, raccontata anche attraverso diversi libri.

Chi è Margherita Hack?

Margherita Hack nasce il 12 giugno 1922 a Firenze. Scherzando, ha fatto notare durante uno dei suoi incontri pubblici di essere nata ironicamente in via Centostelle. Cresce in una famiglia che le darà una notevole libertà e un’educazione anticonformista. La mamma, Maria Anna Sarti, è fiorentina, diplomata all’Accademia di Belle Arti e cattolica. Il padre Roberto, dalle lontane origini svizzere, è protestante. Entrambi i genitori, delusi dalla religione, entrano nella Società teosofica e questo probabilmente contribuirà a formare le posizioni di Margherita sulla religione. Il padre è socialista e  lavora per l’azienda che produce l’energia elettrica per la Toscana. Il suo orientamento politico però è causa del licenziamento nel 1927. A quel punto la madre manda avanti la famiglia con la sua attività di miniaturista agli Uffizi. La famiglia Hack si trasferisce in una vecchia casa del nonno materno, a Sud di Firenze. Un ambiente più spartano, dove Margherita cresce libera, a pochi passi dall'Osservatorio astronomico e dall'ultima dimora di Galileo Galilei.

Gli studi

Dopo la maturità classica nel 1940, Hack sceglie di iscriversi alla facoltà di Fisica presso l'Università di Firenze. Trascorre così gli anni della guerra studiando e prepara la tesi sotto le bombe alleate che martellano i tedeschi in ritirata. Si laurea il 15 gennaio del 1945 con una tesi in Astrofisica sulle Cefeidi, stelle variabili caratterizzate dal periodico pulsare. Successivamente, prosegue gli studi in astronomia all'Università di Trieste, dove ottiene il dottorato di ricerca nel 1948.

Scienziata e sportiva

Negli anni giovanili Hack pratica con successo la pallacanestro e l'atletica leggera. È campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari, che sotto il regime fascista si chiamavano Littoriali. «Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo», ricorda.

Margherita Hack antifascista

Il suo amore per lo sport e la partecipazione alla vita atletica intrinsecamente legata al fascismo si interrompe nel 1938, con l'entrata in vigore delle leggi razziali. Il regime, divenuto sempre più repressivo, provoca la perdita del lavoro del padre e costringe la famiglia, da sempre su posizioni antitetiche rispetto al fascismo, a trasferirsi in campagna.

Successivamente, Margherita Hack manifesta il suo impegno per la laicità dello Stato italiano, sostenendo il diritto delle donne all'aborto e criticando il potere della Chiesa cattolica. Candidata alle elezioni politiche in Italia nel 2009, non viene eletta.

Il matrimonio con Aldo De Rosa

Il 19 febbraio 1944, seppur all'inizio riluttante dato il suo ateismo, sposa con cerimonia religiosa, nella chiesa di San Leonardo in Arcetri, il letterato Aldo De Rosa, suo compagno sino alla fine dei suoi giorni.

Amore per i gatti e difesa dei diritti degli animali

Margherita Hack vive una vita da vegetariana e da animalista, rispettando sempre gli animali, anche in cucina. In un'intervista al Corriere della Sera dichiara: «Mai mangiato carne in vita mia. E mai lo farò. Amo gli animali, non potrei mai averli nel piatto. E anche senza ho vissuto alla grande». Riserva un grande affetto al racconto dei suoi gatti. Nella stessa intervista dichiara: «Quando Jenny e Luna erano appena arrivate, per abituarle alla nuova casa, la notte le chiudevamo in una stanza – la stanza dei gatti e anche degli ospiti – dove oltre a un comodo letto, disponevano della loro toilette e acqua da bere. Dopo qualche giorno, la mattina trovavo sempre la porta aperta. Forse non chiude bene, pensai. E chiusi la porta a chiave. E il mistero fu svelato. Sentivo ripetutamente smuovere la maniglia su e giù. Una delle due aveva scoperto che saltando e aggrappandosi alla maniglia la porta si apriva. Era Jenny, la solitaria, la più coraggiosa e intelligente, come capii, quando la vidi ripetere la stessa operazione con la porta della cucina. E aveva appena 5 o 6 mesi». Insieme al marito Aldo, nella sua casa di Trieste accoglievano tanti amici a quattro zampe: otto gatti e un cane.

I campi di ricerca e le scoperte in astronomia

Durante la sua carriera, Hack lavora presso diversi importanti istituti di ricerca, tra cui l'Osservatorio Astronomico di Trieste, l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri a Firenze e l'Osservatorio Astronomico di Torino. Dedica particolare attenzione allo studio delle stelle variabili e alla fisica delle galassie. Contribuisce in modo significativo alla comprensione delle fasi evolutive delle stelle e alla determinazione delle loro caratteristiche fisiche.

Spettroscopia stellare ed evoluzione delle stelle

Margherita Hack alterna periodi di attività in Italia a permanenze all’estero, tra Francia, Olanda e Stati Uniti. In particolare, la sua permanenza a Princeton e Berkeley le permettono, insieme al famoso astronomo Otto Struve, di scrivere uno dei suoi primi testi, Stellar Spettroscopy, ancora oggi considerato fondamentale per l’astrofisica. Tra i massimi esperti di spettroscopia stellare, Hack studia l’evoluzione delle stelle ed è tra i primi a intuire l’importanza degli ultravioletti per indagare l’universo, riuscendo a convincere i colleghi a sfruttare a questo scopo gli strumenti a bordo dei primi satelliti astronomici.

Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia

Nel 1964 Margherita Hack assume la cattedra di Astronomia all’Università di Trieste e – prima donna in Italia e tra le poche al mondo – la direzione dell’Osservatorio Astronomico che manterrà per ventitré anni. In questo lungo periodo trasformerà questo luogo in un centro scientifico di livello internazionale partecipando a programmi della Nasa e dell’Esa

Di quell'esperienza dirà: «Io non sono una grande scienziata — si scherniva con Fabio Pagan, giornalista scientifico e amico di una vita che lo racconta nella biografia "Io penso che doman. Il racconto di una testimone del Novecento" (Scienza Express) — non ho fatto scoperte importanti. Ho lavorato sodo e seriamente. Questo sì. Ho trasformato un Osservatorio astronomico morente in un centro scientifico di rilievo europeo. Credo sia questo il mio merito principale».

Margherita Hack, divulgatrice scientifica

Margherita Hack affianca alla sua attività di ricerca quella di divulgatrice scientifica. Scrive numerosi libri di successo su tematiche astronomiche e scientifiche, cercando di rendere accessibili concetti complessi al grande pubblico. Diventa famosa per la sua capacità di comunicare in modo chiaro e coinvolgente, suscitando l'interesse delle persone verso la scienza.

Libri scritti da Margherita Hack

Margherita Hack ha scritto numerose opere, spaziando da libri dedicati alla scienza a pamphlet dedicati a temi culturalmente più ampi. Ne sono un esempio Perché sono vegetariana, La mia vita in bicicletta, I gatti della mia vita. Tutti i suoi scritti sono caratterizzati dalla sua innata chiarezza e ironia.

Libera scienza in libero Stato

Pubblicato nel 2003, Libera scienza in libero Stato affronta il tema della ricerca e della sua relazione con la società e il progresso umano. È una difesa appassionata della scienza come uno strumento di conoscenza, progresso e emancipazione. Hack spiega come questa possa essere una forza liberatrice, capace di emancipare l'individuo e la società dal dogmatismo, dall'ignoranza e dalla superstizione. Sottolinea l'importanza della libertà di ricerca scientifica e della diffusione del sapere basato sul metodo sperimentale come elementi fondamentali per l'avanzamento e il benessere della società. Inoltre, l'autrice sottolinea l'importanza per il settore della ricerca e della condivisione delle sue evidenze di essere indipendenti e liberi da qualsiasi forma di controllo politico e ideologico, criticando l'ignoranza diffusa e l'uso distorto o strumentalizzato che della scienza si fa a fini politici o economici.

La mia vita in bicicletta

In questo libro pubblicato nel 2011, la scienziata ripercorre la sua vita al ritmo di una pedalata in bicicletta. Si va dall'infanzia fiorentina agli anni dell'università, dal rifiuto di aderire al fascismo all'esperienza della guerra, dall'amore per il marito Aldo - grande amico d'infanzia - ai viaggi, dalla passione per sport alla folgorante carriera scientifica. Negli ultimi capitoli, quelli civili, Hack descrive il suo impegno culturale e politico, affrontando i temi che le stanno maggiormente a cuore: il dibattito sul nucleare e l'attenzione verso l'ambiente.

Stelle, pianeti e galassie. Viaggio nella storia dell'astronomia dall'antichità ad oggi

Per raggiungere il grande pubblico con i grandi temi del suo lavoro di ricerca scientifica, Hack scrive l'avvincente storia dell'esplorazione dell'universo. Pubblicato nel 2013, il libro ha un obiettivo: scoprire l'evoluzione dell'universo e imparare a orientarsi nel cielo con semplici attività di osservazione all'interno dell'Osservatorio Virtuale.

Siamo fatti di stelle

In questo volume pubblicato nel 2013, Hack dialoga con Marco Morelli sui "minimi sistemi", cioè le piccole e grandi questioni della vita. Da Galileo alla religione, dalla politica ai giovani, dalle favole di quand’era bambina all’incontro con il marito Aldo De Rosa, dalla Firenze degli anni Venti alla casuale scoperta delle stelle: Hack passa in rassegna novantuno anni eccezionali, regalandoci il ritratto ironico e anticonformista di una donna «laica e ribelle».

L'universo di Margherita

Pubblicato nel 2015, L'universo di Margherita. Margherita Hack si racconta è un'autobiografia realizzata in dialogo con Simona Cerrato. In questa pagine è narrata la sua vita personale e professionale come astrofisica, evidenziando le sfide e le scoperte che ha affrontato lungo il cammino. Il tono è spontaneo perché il volume si rivolge ai bambini dagli 11 anni. Hack descrive la sua vita con la spontaneità, la passione e l'impegno che hanno caratterizzato tutte le sue scelte.

Morte di Margherita Hack

Margherita Hack muore il 29 giugno 2013. Dietro di sé lascia un importante eredità nel campo dell'astronomia e della divulgazione scientifica. La sua passione per la conoscenza e la sua dedizione nell'educare il pubblico alle meraviglie dell'universo hanno reso il suo nome famoso non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Stefania Leo