La lirica nel Trecento e nel Quattrocento

Charles d'Orléans

Charles, duca d'Orléans (1394 - 1465), nato a Parigi da Valentina Visconti e Luigi I d'Orléans, il secondogenito del re Carlo V di Francia, visse nei tempi agitati della guerra dei cent'anni. Nel 1415 venne catturato dagli inglesi durante la battaglia di Azincourt e condotto in Inghilterra. Nell'impossibilità di pagare l'enorme riscatto preteso per la sua liberazione, egli rimase prigioniero in Inghilterra per venticinque anni, trascorrendovi dunque quasi tutta la giovinezza e l'età adulta. Al rientro in Francia, nel 1440, non riuscì a reinserirsi nell'attività politica e si ritirò (1451) nel castello di Blois, dove accolse i migliori poeti del tempo, tra cui François Villon. Dopo la sua morte, avvenuta ad Amboise, il suo unico figlio maschio diventò re con il nome di Luigi XII. Durante la prigionia Charles si dedicò alla poesia, scrivendo ballate, canzoni, compianti, raccolti nel Livre de la prison (Libro della prigionia); in seguito compose anche numerosi rondò. La materia, i temi, i moduli e le personificazioni allegoriche sono quelli raffinati e preziosi, ormai logori e stereotipati della tradizione cortese, tuttavia Charles d'Orléans riuscì a infondervi una nuova vita, la propria dolorosa esperienza personale, soffusa di una delicata malinconia e di una rassegnazione triste, venata di ironia.