Sofocle

In sintesi

La vitaNato a Colono, un sobborgo di Atene, nel 496 a.C., esordì nel 468 a.C. vincendo subito il primo premio. Ebbe importanti incarichi politici e fu anche responsabile del culto di Asclepio. Morì a novant'anni, nel 406 a.C.
Le tragedieDelle 130 opere conosciute nell'antichità, sono rimaste solo 7 tragedie integre e frammenti di un dramma satiresco (I segugi). Le tragedie sono: Aiace (prima del 445 a.C.), Antigone (442 a.C.), Trachinie, Edipo re (430 a.C. ca), Elettra, Filottete (409 a.C.), Edipo a Colono (401 a.C.).
Aspetti tecnici e strutturali del teatro sofocleoGli antichi gli attribuivano alcune importanti innovazioni: l'invenzione della scenografia, l'aumento del numero dei coreuti da 12 a 15, l'introduzione del terzo attore. L'innovazione nei costumi teatrali, la riforma più sostanziale fu l'abolizione della trilogia “legata”: le tre tragedie, pur presentate nella trilogia canonica, svolgono ciascuna un argomento autonomo inducendo lo spettatore a focalizzare l'attenzione sulla personalità di un singolo protagonista-eroe.
Le tragedie che precedono l'Edipo reLe prime tragedie presentano uno schema “a dittico”, duplice, in cui al dramma dell'eroe segue il dramma di un altro personaggio travolto dalla fatalità.
AiaceAiace, dopo aver fatto strage di un gregge al pascolo, travolto dalla follia, decide di uccidersi perché ritiene di aver perso per sempre la propria identità di eroe. Solo l'intervento di Odisseo permetterà che siano resi gli onori della sepltura ad Aiace.
AntigoneIn nome degli affetti familiari e delle immutabili leggi degli dei, Antigone si oppone ad una legge voluta da Creonte secondo la quale Polinice – in quanto aggressore del fratello Eteocle – non potrà mai ottenere sepoltura. Antigone si uccide, ma anche la moglie e il figlio di Creonte si daranno la morte.
TrachinieDeianira, moglie fedele di Eracle, pensa di riconquistare il marito innamoratosi della giovane Iole, inviandogli un talismano d'amore che tuttavia provocherà la morte di Eracle. Straziata, Deianira non può far altro che togliersi la vita.
L'Edipo reEdipo, re di Tebe, scopre di aver ucciso, senza conoscerlo, suo padre Laio e di averne poi sposato la moglie Giocasta, senza sapere che questa è in realtà sua madre. Dopo il suicidio di Giocasta, sconvolta dalla terribile rivelazione, Edipo si acceca. Il disegno divino si è compiuto ed il protagonista non può far altro che prendere atto della sua incomprensibilità.
Le ultime tragedieAlla dialettica tra disegno divino ed operato umano, le tragedie più tarde accostano un particolare approfondimento della dimensione psicologica ed umana.
ElettraIl tema del matricidio (la vicenda riprende lo stesso argomento affrontato da Eschilo nelle Coefore) rimane sullo sfondo per dare spazio all'indagine psicologica della protagonista, Elettra.
FilotteteLa dinamica dell'azione si sviluppa nello scontro psicologico tra i tre personaggi principali: l'ambiguo Odisseo, il dolente Filottete e il generoso Neottolemo.
Edipo a ColonoCreonte e Polinice tentano invano, per meri interessi di potere, di far ritornare Edipo (ormai vecchio e prossimo alla morte) a Tebe, facendogli abbandonare Atene e il re Teseo da cui ha ottenuto protezione.
Destino dell'uomo e divinitàPer Sofocle: il destino dell'uomo è segnato dall'infelicità, dalla fragilità e dallo scacco, contro cui si infrange la nobiltà delle intenzioni e l'altezza del sentimento. Del progetto divino i personaggi non colgono il senso e la necessità, ma lo accettano con rispetto.
Lo stileIl linguaggio e lo stile sono limpidi e pacati. La grandezza di Sofocle sta nella sua capacità di costruire drammi con azioni e colpi di scena. I personaggi acquistano spessore e intensità psicologica, tratti che li differenziano dagli eroi di Eschilo.