La scuola russa

Dopo la scoppio della rivoluzione nel 1917, oltre a Stravinskij altri musicisti abbandonarono il paese trasferendosi in Occidente: Rachmaninov nello stesso 1917, N.N. Cerepnin (1873-1845), A.N. Cerepnin (1899-1977) e N.K. Metner nel 1921; A.T. Grecaninov (1864-1956) nel 1922, A. Glazunov nel 1928. Prokof'ev, che era stato assente dall'Unione Sovietica dal 1918, pur condividendone le scelte politiche e ideali, vi fece ritorno nel 1933.

La prima fase del regime comunista (fino al 1930 circa) fu caratterizzata in campo musicale da un'aperta adesione alle avanguardie storiche occidentali, in particolare alle esperienze dell'espressionismo e della nuova scuola di Vienna (A. Schönberg, A. Berg e A. Webern), e dalla ricerca di un linguaggio che rispecchiasse sul piano dello stile il processo di rinnovamento rivoluzionario in atto nel paese. La rivalutazione del patrimonio folcloristico, la stretta collaborazione con uomini di teatro e di cinema (celebre, fra le altre, la collaborazione di Prokof'ev con S.M. Ejzenstejn per il film Aleksandr Nevskij), l'elaborazione di nuove forme e modi di comunicazione furono i punti nodali di questa ricerca. Con Sostakovic si entra già in una fase successiva, allorché nel dopoguerra lo sviluppo di una vera e propria poetica della teatralità musicale si trovò a dover fare i conti con i rigidi dettami estetici del realismo socialista.

Sergej Rachmaninov

Sergej Vasil'evic Rachmaninov (Oneg, Novgorod 1873 - Beverly Hills, California 1943) compì gli studi a Pietroburgo e a Mosca si perfezionò al pianoforte con A.I. Siloti, con S.I. Taneev e A.S. Arenskij per la composizione. Nel 1892 esordì come pianista rivelandosi ben presto, anche all'estero, insigne virtuoso. Negli anni 1905-1906 fu direttore d'orchestra a Mosca al Teatro Bolshoi, rappresentandovi anche opere proprie. Dopo una permanenza a Dresda (1906-09), fu negli Stati Uniti e (1910) di nuovo a Mosca, dove occupò un posto di rilievo nella vita musicale fino allo scoppio della rivoluzione. Nel 1918, dopo una sosta in Scandinavia, si stabilì definitivamente negli Stati Uniti (e ne acquisì la cittadinanza) estendendo l'attività artistica in tutto il mondo, esclusa l'Unione Sovietica. Influenzato da P.I. Cajkovskij, aperto alle forme occidentali, incline a un eclettismo fra la scuola nazionale e il tardo romanticismo, ha lasciato una produzione che pecca spesso di ampollosità e ­ segnatamente nella vasta produzione pianistica, che pure ha goduto di enorme risonanza, e nei 4 concerti per pianoforte e orchestra ­ di un virtuosismo spesso esteriore.

Fra le sue composizioni più celebri si ricordano le opere Aleko (1893) e Francesca da Rimini (1906), le 3 sinfonie, le Danze sinfoniche, il poema sinfonico L'isola dei morti (1907), la Liturgia di S. Giovanni Crisostomo per coro (1910), i Lieder per canto e pianoforte.