La Russia dalla Rivoluzione a Stalin

La Rivoluzione d'Ottobre

Lenin, rientrato in patria, convinse i bolscevichi a preparare l'insurrezione armata per conquistare il potere. Furono formati un ufficio politico e un Comitato Militare Rivoluzionario capeggiato da Lev Davidovic Trotzkij (1879-1940) che fissarono l'azione per il 7 nov. (25 ott. del calendario giuliano) 1917. I bolscevichi s'impossessarono dei punti strategici della città quasi senza spargimento di sangue, quindi assaltarono il Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio. I ministri furono arrestati, Kerenskij fuggì. L'8 nov., il congresso panrusso dei soviet, a maggioranza bolscevica, proclamò la Repubblica Sovietica governata da un consiglio dei commissari del popolo presieduto da Lenin. I primi decreti riguardarono l'abolizione della proprietà privata delle terre, la loro distribuzione ai contadini, la smobilitazione dell'esercito e l'apertura di trattative di pace con la Germania (Pace di Brest Litovsk), il controllo operaio sulle fabbriche e la nazionalizzazione delle banche, mentre il Partito dei Cadetti fu messo fuorilegge.