La Rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti d'America

La Guerra d'Indipendenza

Dopo le battaglie di Lexington e Concord (apr. 1775), re Giorgio III dichiarò ufficialmente ribelli i coloni e il Congresso decise l'apertura dei porti americani al mondo intero affermando il principio della piena libertà di commercio e navigazione. Seguì l'approvazione il 4 lug. 1776 della Dichiarazione d'indipendenza dei nuovi Stati Uniti d'America, redatta da Thomas Jefferson, contenente la prima formulazione dei diritti dell'uomo (alla vita, alla libertà, al perseguimento della felicità) e del diritto di resistenza politica. Le antiche carte coloniali furono abolite, iniziò il processo di stesura delle costituzioni dei singoli Stati formanti l'unione. Dopo la conquista da parte del generale inglese Cornwallis di New York e Filadelfia (genn.-sett. 1777), la guerra ebbe la svolta definitiva con la vittoria americana a Saratoga (dic. 1777) e l'entrata nel conflitto, a fianco delle colonie ribelli, della Francia (febb. 1778) desiderosa di riscattare la sconfitta subita durante la Guerra dei Sette anni, della Spagna e delle Province Unite (genn.-febb. 1779). Il conflitto divenne internazionale con la dichiarazione di neutralità armata di Russia, Svezia, Danimarca, Prussia e Austria nel 1780. La definitiva capitolazione dell'armata inglese a Yorktown, stretta d'assedio dalle forze francoamericane comandate da Washington e da Lafayette (dic. 1781), ne decisero la sorte. Col Trattato di Versailles (3 sett. 1783) la corona inglese riconosceva la piena indipendenza delle ex-colonie nordamericane.