Clima

Le fluttuazioni delle condizioni climatiche sulla Terra, dall'era post-glaciale ai nostri giorni, hanno fortemente influito sugli insediamenti e sulle migrazioni umane condizionando la vita economica, in particolare quella legata all'agricoltura e all'allevamento del bestiame. Ai mutamenti climatici sono stati fatti risalire anche fenomeni quali la migrazione delle popolazioni normanne o la diffusione di alcune malattie (ad esempio la malaria). Bisogna comunque escludere qualsiasi forma di determinismo ineluttabile: l'ambiente pone alle società umane delle condizioni e dei limiti, ma offre anche non poche possibilità all'interno delle quali esse possono operare attivamente. La ricerca scientifica, grazie all'apporto della geologia e della geofisica, ha potuto recentemente ricostruire in modo attendibile l'andamento del clima nell'antichità, sfruttando le conoscenze della dendrocrinologia (lo studio degli anelli di accrescimento degli alberi secolari), della fenologia (lo studio delle variazioni dei tempi di maturazione delle specie vegetali nelle diverse stagioni: l'epoca delle feste floreali in Giappone o delle vendemmie europee sono documentate archivisticamente), dello studio morfologico dei ghiacciai e delle loro fasi di avanzamento e di ritirata. Altri metodi di ricerca utilizzati si basano sullo studio dei pollini e delle ceneri vulcaniche, sulle oscillazioni del livello di mari, fiumi e laghi, sui depositi morenici, sulla datazione mediante radiocarbonio ecc. Su questa base si sono costruite ipotesi di grandi fluttuazioni del clima a livello continentale e mondiale, che, per avere un quadro attendibile, vanno però precisate con le microfluttuazioni locali. In tempi recenti, si è preferito comunque accantonare suggestive ipotesi cicliche (coincidenze delle fluttuazioni climatiche con il ciclo delle macchie solari), per rimanere più ancorati ai dati di fatto riscontrabili.