Religione

Data la natura dell'argomento, non è assolutamente possibile tracciare in breve una storia delle religioni; né all'interno del contesto rappresentato da queste voci si poteva omettere di accennare alla religiosità quotidiana, abbracciando la religione ogni aspetto della vita umana. Si accennerà quindi brevemente solo alle modificazioni che l'atteggiamento religioso ha subito nel corso dei secoli.

Secondo gli insegnamenti propri a tutte le civiltà tradizionali, la religione appartiene all'umanità fin dalle sue origini; ciò è espresso molto nettamente, ad esempio, nella dottrina islamica in cui Adamo è considerato al tempo stesso primo uomo e primo profeta. Certo è che, al di là delle differenti concezioni circa l'origine dell'umanità, per quanto le ricerche si spingano indietro nel tempo si ritrovano sempre i segni evidenti della presenza di pratiche cultuali.

La religione caratterizza dunque da sempre la vita quotidiana degli uomini. A differenza di quanto avviene oggi, in passato l'umanità non considerava la religione un'attività fra le altre, ma la giusta prospettiva nella quale attuare ogni aspetto della vita, anche ordinaria, nobilitandolo al rango di simbolo. Così in tutte le religioni ogni momento dell'esistenza terrena viene inquadrato ritualmente (dal sanscrito rita che richiama l'idea di “conformità all'ordine”). In primo luogo i più significativi, come le nascite, i matrimoni e le morti; ma anche quelli più ricorrenti, come la costruzione delle abitazioni, la semina e la raccolta, i sacrifici degli animali, l'assunzione del cibo, il sonno ecc. Lo stesso scorrere del tempo è regolato ciclicamente dalla pratica dei riti quotidiani e dall'alternarsi di momenti liturgici principali e secondari nel corso dei mesi e degli anni.

La storia dell'Occidente degli ultimi secoli risulta dunque fare eccezione sia rispetto a tutta quella dell'umanità precedente, sia a quella delle civiltà orientali contemporanee, almeno fino al momento in cui i modi di vita propri all'Occidente moderno non si sono estesi alla maggior parte del globo. Dall'avvento della Riforma protestante in avanti, in Occidente, la religione ha cominciato a essere intesa come un fattore di competenza unicamente del foro interiore, e la centralità del punto di vista rituale è stata sostituita da quella del punto di vista morale. In seguito il progressivo allontanamento dall'accettazione di una verità rivelata di origine divina ha condotto, passando per tappe differenti, in un primo tempo al diffondersi di ateismo e agnosticismo, quindi al relativismo religioso che caratterizza l'età contemporanea.

Quest'ultima, per arrivare ai nostri giorni, è caratterizzata fondamentalmente da due ulteriori grandi mutamenti di rilevanza storica: la perdita del ruolo centrale delle secolari Istituzioni religiose e l'affacciarsi, dovuto all'immigrazione o alle conversioni, di altre religioni, per non parlare del fenomeno, dallo sviluppo sempre crescente, dei cosiddetti “nuovi movimenti religiosi” e della vaga spiritualità del New Age.