Famiglia

Considerata genericamente come entità naturale,
la famiglia ha subito innumerevoli
mutamenti di ordine culturale e sociale, vere
e proprie “rivoluzioni silenziose”, da tempo
oggetto di studi antropologici e sociologici,
ma solo recentemente d’indagine storica.

La famiglia nell’antichità


Pur con notevoli variazioni, nelle famiglie delle antiche società di Mesopotamia, Egitto, Grecia, Roma e Cina, nonché di molti regni africani anche di epoca recente, sono riscontrabili alcuni tratti comuni: la netta predominanza del maschio capofamiglia (massimamente a Roma dove il pater familias era l’unico soggetto di diritto, a cui l’intera famiglia era subordinata); il forte legame con il clan di provenienza espresso dal culto degli antenati; il carattere contrattuale privato del matrimonio, stipulato tra le famiglie di provenienza degli sposi; la diffusione di un modello monogamico, temperato per l’uomo dalla possibilità di mantenere concubine; la presenza del divorzio o dell’istituto del ripudio. Se già in Grecia e a Roma il concetto di famiglia includeva anche la cerchia dei parenti più stretti e dei servitori, le popolazioni barbariche furono portatrici di un modello familiare connesso a una più ampia rete di rapporti all’interno della tribù (sippe).

Dal Medioevo all’età moderna

La Chiesa influenzò la famiglia introducendo l’idea dell’innocenza dell’infanzia, intesa come età da tutelare e proteggere, osteggiando la poligamia e il divorzio e codificando le norme sul matrimonio, sino a rivendicare la propria competenza esclusiva in materia. Nel Medioevo vanno pure ritrovate le origini di istituti per l’accoglienza dei bambini abbandonati o degli orfani: questi ultimi hanno un trattamento di particolare riguardo anche nella tradizione islamica (il profeta Muhammad era orfano, e nello stesso Corano ricorre sovente il richiamo alla cura degli orfani). A partire dai secc. XIV e XV si diffusero strumenti quali la “ruota” per consentire l’abbandono lecito, ma in forma anonima (esposizione), dei neonati illegittimi o che non fosse possibile allevare. In epoca medievale tanto la famiglia popolare urbana che quella contadina furono nell’Europa occidentale in maggioranza di tipo nucleare semplice; maggiormente diffuso nell’Europa orientale il caso di più coppie conviventi sotto lo stesso tetto o con parenti. Generalmente di tipo complesso furono invece le famiglie dell’aristocrazia e del patriziato. In epoca moderna la tipologia delle famiglie contadine fu determinata dal tipo di contratto che le legava alla terra: nucleare quella dei braccianti, multipla quella dei mezzadri, mentre costante fu il riferimento alla famiglia come unità produttiva. Le dure condizioni di vita e abitative di quasi tutte queste famiglie (caratterizzate dalla mancanza di intimità) rendevano difficile fra genitori e figli, e fra gli stessi coniugi, un dialogo che non fosse finalizzato al soddisfacimento delle necessità quotidiane.

La nuova famiglia del 1800

La cultura illuminista e della Rivoluzione Francese intese affermare il carattere privato e laico del matrimonio e della famiglia, sottraendoli alla dimensione religiosa e radicandoli in un forte legame affettivo e paritario tra i coniugi. Nel contempo, la diffusione di scuole o di ospedali pubblici tolse in parte alla famiglia alcuni compiti tradizionali come l’istruzione e l’assistenza, favorendone il processo di trasformazione.

La famiglia nel XX secolo

Nel nostro secolo l’istituzione della famiglia ha subito un travaglio senza precedenti, al punto da spingere qualcuno a ritenere che essa fosse destinata infine a scomparire completamente. Il numero dei divorzi è infatti cresciuto smisuratamente, e anche laddove le famiglie continuano a sussistere spesso i figli vengono allevati in un clima difficile che non favorisce il loro sviluppo intellettuale ed emotivo. Il mutare della situazione economica, che ha reso sempre più difficile il mantenimento della famiglia da parte di uno solo dei coniugi, unitamente al processo di emancipazione della donna, ha condotto sempre più frequentemente al formarsi di nuclei familiari in cui entrambi i coniugi lavorano, e comprendenti spesso un solo figlio; tale ristrettezza numerica della famiglia è a sua volta sicuramente fra le cause del mutamento della fisionomia di quest’ultima. Più recentemente, l’accelerato mutamento dei costumi, anche sessuali, ha condotto al cosiddetto fenomeno dei singles, ovvero di uomini e donne che vivono soli, senza porsi la finalità della costituzione di una famiglia, ragione questa all’origine del loro stile di vita spesso dispendioso.