Albino (Bergamo)

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comune in provincia di Bergamo (13 km), 342 m s.m., 31,32 km², 16.394 ab. (albinesi), patrono: san Giuliano (9 gennaio).

Cittadina della val Seriana, situata alla destra del fiume Serio. Fiorente colonia romana e attivo centro commerciale in epoca longobarda, fu libero comune nel Medioevo, coinvolto più volte nelle lotte tra guelfi e ghibellini (sec. XIII-XIV). Nel 1428 passò alla Repubblica di Venezia.§ Il nucleo storico conserva numerose testimonianze artistiche. Al Duecento risale la chiesa di San Bartolomeo, rifatta nei sec. XV e XVII. Del Quattrocento sono la chiesa dell'Immacolata Concezione e il santuario della Madonna del Pianto, ampliato alla fine del sec. XIX, che conserva dipinti del Talpino e di G. B. Moroni, nativo di Albino (1529 ca.-1578). Di forme rinascimentali è la chiesa di Sant'Anna, con facciata rifatta nel Settecento da G. Caniana. La parrocchiale di San Giuliano è stata invece ricostruita nel 1816 da Simone Elia e custodisce dipinti di G. B. Moroni (Santissima Trinità e Cristo sulla Croce) e del Talpino (Annunciazione).§ Nell'economia prevale l'attività industriale, con aziende operanti nei settori tessile (soprattutto cotonifici), elettrotecnico, meccanico (macchinari e ricambi per l'industria dei tessuti), dei materiali per l'edilizia, dei giochi da tavolo, dell'abbigliamento e della lavorazione del legno e delle materie plastiche. Il turismo e il commercio hanno un discreto sviluppo.§ Nei dintorni, nella frazione di Abbazia sono da menzionare i resti del monastero cistercense di San Benedetto, con l'annessa chiesa romanica, e il settecentesco santuario di Monte Altino, con all'interno pitture del sec. XVI. Le chiese di San Pietro (sec. XV) e il santuario della Madonna del Miracolo (sec. XVIII), sorgono invece a Desenzano al Serio.

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