Apsarā

(sanscrito, moventisi nelle acque), divinità femminili della mitologia indiana. Ninfe abitatrici del paradiso di Indra, sono le mogli o le amanti dei geni Gandharva. Nell'Atharvaveda vengono descritte come voluttuose e seducenti creature delle acque celesti, portatrici in terra di follie amorose. Vengono rappresentate nell'arte indiana, cinese e giapponese sotto forma di danzatrici e suonatrici nei corteggi al seguito di Buddha, Bodhisattva o di divinità indù. Prive di ali, il senso aereo di levità e movimento è dato dall'atteggiamento della figura e dal fluttuare delle vesti: così le Apsarā sono già raffigurate nei motivi ornamentali dell'architettura gupta. Le più fantasiose scene di Apsarā appartengono alla pittura cinese dei periodi Sui e T'ang (grotte di Tun-huang), dalla quale trae spunto l'arte giapponese per elaborare l'immagine “Tennin” assai diffusa. Alla tradizione indiana si lega l'iconografia delle Apsarā nell'originale interpretazione dell'arte khmer: celebri sono le Apsarā che si susseguono sul rilievo parietale della galleria dell'Angkor Vat (sec. XII).

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