capoluogo del Distrito Federal e capitale del Brasile, 1152 m s.m., 2.789.761 ab. (2013), 3.718.000 ab. (2010) l'agglomerato urbano.

Generalità

Si trova a un migliaio di chilometri dal mare, sull'altopiano di Goiás, a S della Serra Geral do Paraná, sul nodo idrografico che collega i bacini dei fiumi Paranaíba, Tocantins e São Francisco. Il nucleo principale, risalente al progetto originario, con il tempo è stato circondato da una cintura di città satellite, collegate al centro da trasporti veloci su gomma. La sua posizione centrale, e la sua creazione ad hoc, rispecchiano la scelta di dotare il Paese di un centro capace di richiamare e rappresentare simbolicamente l'unità di tutta la nazione. Nel 1987 la città è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, in quanto ritenuta pietra miliare nella storia dello sviluppo dell'architettura e dell'urbanistica. È la città con il più alto indice di sviluppo umano del Brasile. Brasília è anche sede universitaria.

Urbanistica

Città interamente nuova, Brasília fu progettata negli anni Cinquanta del Novecento da Lucio Costa secondo i principi dell'urbanistica più avanzata e sulla base di uno schema semplice, ma ricco di richiami simbolici; la sua concezione architettonica è opera di Oscar Niemeyer. La pianta, a croce latina con i due bracci brevi ricurvi, richiama, vista dall'alto, la figura di un aereo o meglio di un arco munito di freccia. L'arco è rappresentato da un asse stradale lungo ca. 15 km , orientato da N a S e adagiato lungo la sponda occidentale del lago artificiale ottenuto da uno sbarramento sul Rio Paraná. Su quest'arco si allineano lungo quattro fasce parallele i grandi edifici residenziali inframmezzati da giardini, così da costituire dei blocchi autosufficienti di abitazioni. L'arco è tagliato perpendicolarmente da un altro asse, che ne costituisce la freccia e si estende per ca. 8 km in direzione E-W: intorno a esso gravita la vita politica, culturale ed economica della città; vi sorgono infatti i ministeri, le banche, i teatri, il municipio, la cattedrale, l'università e i maggiori alberghi. Ai due estremi di questo asse monumentale si trovano a ovest la stazione ferroviaria e a est la piazza dei Tre Poteri (con i palazzi del Governo, della Camera, del Senato e della Corte Suprema). Alla periferia occidentale sorgono gli impianti sportivi e gli edifici per le esposizioni, tra ampi spazi verdi che accolgono il giardino botanico e quello zoologico. Questa rigida disposizione assiale e la netta divisione funzionale hanno dato luogo a una contrapposizione tra i quartieri residenziali e le zone direzionali della città. Per far fronte al notevole accrescimento demografico (un massiccio processo di urbanizzazione interessa peraltro tutte le metropoli brasiliane) Brasília si sta ampiamente espandendo al di là del lago artificiale.; è consistente la presenza delle industrie. Essa però non ha ancora sostituito completamente Rio de Janeiro nel ruolo di principale centro politico e culturale del Paese. La realizzazione di Brasília ha sollevato ampie polemiche, non solo sulla qualità architettonica conseguita dall'opera, ma anche sulla validità delle scelte politico-economiche che l'hanno sostanziata.

Storia

La capitale del Brasile era stata fissata (dal 1549) a Bahia (ora Salvador) e nel 1763 era stata trasferita a Rio de Janeiro. L'idea di una nuova capitale risale al 1823 (José Bonifácio de Andrada e Silva già da allora propose per essa il nome di Brasília), e nel 1922, in occasione del centenario dell'indipendenza, venne posta la prima pietra, ma solo nel 1956 fu emesso il decreto che stabiliva il trasferimento della capitale: il 21 aprile 1960 Brasília fu dichiarata ufficialmente capitale del Brasile dall'allora presidente Juscelino Kubitschek. L'ubicazione della capitale, nell'interno del Paese, al suo centro, fu scelta anche per ovviare all'isolamento rispetto ai Paesi vicini e per spostare il tradizionale asse economico e urbano dal litorale atlantico alle regioni dell'interno, ricche, ma mai sfruttate.

Arte

Nel tessuto urbano di Brasília di trovano numerosi edifici che rappresentano opere importanti dell'arte moderna, come l'avveniristica cattedrale (Catedral Metropolitana Nossa Senhora Aparecida) disegnata dall'architetto Oscar Niemeyer. La città è ornata da diverse sculture dell'artista italo-brasiliano Bruno Giorgi. Il Museu Vivo da Memória è un originale museo storico, creato nel vecchio ospedale del centro urbano che esisteva prima che venisse ufficialmente creata Brasília, dove si illustra la storia precedente dell'area.

Economia

Le attività economiche principali sono legate al terziario, ai servizi di cui necessita una capitale per quanto riguarda le strutture connesse alla politica (ministeri), anche se non mancano le industrie. Una delle critiche principali è quella di avere progettato una città più a misura di automobile che di pedone: gli anni in cui fu ideata erano quelli della massima esplosione della motorizzazione, e l'abitato è attraversato da vere autostrade, studiate per rendere fluido il traffico, ma con poca attenzione per chi si sposta con mezzi diversi. In seguito è stata costruita una discreta linea metropolitana e si è organizzata una rete di trasporti pubblici. La capitale è facilmente raggiungibile attraverso i frequentissimi servizi aerei da tutte le città del Paese, i treni da San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte, e i servizi stradali da San Paolo, Rio de Janeiro e Belém, cui Brasília è collegata mediante un'ardita strada che attraversa le regioni vergini del bacino amazzonico.

Curiosità

Secondo una leggenda che si era diffusa all'epoca del progetto della città, il santo italiano Giovanni Bosco avrebbe avuto, nel 1883, un sogno profetico in cui vedeva una città del futuro in un Paese lontano, che poteva corrispondere all'incirca all'ubicazione di Brasília. Anche per questo motivo, nella capitale vi sono molti riferimenti a don Bosco, e una delle chiese principali è a lui dedicata.

Bibliografia

B. Zevi, Sei sulla nuova capitale sudamericana, in “L'Architettura”, n. 51, 1960; G. C. Argan, Brasilia, in “Il Veltro”, n. 1-2, 1961; B. Alfieri, New York, Caracas, Brasilia, in “Zodiac”, 11, 1963; C. Casati, Immagini di Brasilia, in “Domus”, 434, 1966; W. Stäubli, Brasilia, Stoccarda, 1967; S. Adami, Vivere e no a Brasilia, Roma, 1977.

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