Cancellara

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comune in provincia di Potenza (27 km), 680 m s.m., 42,12 km², 1213 ab. (cancellaresi), patrono: san Biagio (3 febbraio).

Centro dell'Appennino Lucano, situato alle pendici settentrionali della Serra del Carpine. Borgo fortificato in epoca normanno-sveva, fu concesso da Carlo d'Angiò ai De Beaumont. Dopo complesse vicende feudali, passò nel 1775 a Benedetto Candida. Fu danneggiato dal terremoto del 1980. § Domina l'abitato il castello medievale a forma di fuso, a ridosso del quale sorge la cappella di Sant'Antonio, restaurata dopo il 1980, con un notevole ciclo di affreschi dei sec. XV-XVI. La chiesa madre di Santa Maria del Carmine, con facciata interamente rifatta, è affiancata da un piccolo campanile a cuspide. Affreschi e intagli settecenteschi sono custoditi nella chiesa dell'Annunziata (sec. XVII). La chiesa del convento dei Francescani, dall'imponente portale settecentesco, conserva un tondo marmoreo lavorato a giorno del sec. XIV (Agnello Mistico) e intagli lignei (sec. XVII-XVIII). § L'agricoltura produce cereali, uva da vino, frutta e olive; è diffuso l'allevamento ovino e suino. Vi operano aziende enologiche e oleifici. § Nei dintorni, in località Serra del Carpine, è una necropoli (sec. VI-V a. C.) con tombe a fossa scavate nella sabbia e senza copertura, che hanno restituito ricchi corredi funerari.

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