Cirò

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comune in provincia di Crotone (45 km), 351 m s.m., 70,15 km², 3614 ab. (cirotani), patrono: san Francesco di Paola (2 aprile).

Centro della fascia collinare presilana, posto a N del Marchesato. La località fu abitata nell'Età del Ferro, come attestano sepolcreti, con ricca suppellettile, rinvenuti nei dintorni. Nel territorio era ubicata l'antica Crimisa, i cui abitanti, nell'alto Medioevo, per sfuggire alle incursioni dei Saraceni si rifugiarono su una vicina altura dove sorse l'attuale abitato. Sede vescovile, seguì le vicende storiche del Marchesato di Crotone. Dell'età medievale rimangono i resti della cinta muraria e del castello dei Carafa (sec. XV-XVI). § L'economia si basa sulla coltivazione della vite (vini cirò e melissa DOC) e dell'olivo e sull'allevamento bovino, ovino e caprino. § A N dell'abitato, in contrada Cozzo Sant'Elia, nel 1933 vennero alla luce asce di bronzo e manufatti in selce e ossidiana e, unica preziosa testimonianza dell'arte italiota tra i sec. VI e IV a. C., un idoletto raffigurante Apollo con arco e patera (tazza votiva, bassa e larga); i reperti sono conservati nel Museo Nazionale di Reggio di Calabria.

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