Erdélyi, József

poeta ungherese (Ujbátorpuszta 1896-Budapest 1978). Di origine contadina, fautore sempre di istanze estremistiche, ora sociali e ora razziali, patì la prigione tanto sotto il regime di Horthy quanto sotto quello di Rákosi. Con l'intento di rinnovare la lirica ungherese risalì alle forme e alle intonazioni popolari care a S. Petöfi, inserendovi anche elementi di simbolismo. Ma la fondamentale amarezza della sua esperienza di vita e la continua crisi in cui si è dibattuto il suo pensiero lo hanno salvato, a onta della veste tradizionale, dai pericoli dell'epigonismo. La produzione poetica, comprendente circa una ventina di volumi, va dal primo Foglie di violette (1922) a Flauto d'osso (postumo, 1979). Nel 1982 è stata pubblicata una raccolta di poesie inedite, Mela d'oro. Oltre che poeta, Erdelyi fu anche apprezzato autore di studi poetico-linguistici.

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