Galatina

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comune in provincia di Lecce (19 km), 75 m s.m., 81,62 km², 28.081 ab. (galatinesi), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).

Cittadina del Salentomeridionale. Di antica origine, nel Medioevo fu una colonia bizantina, conservando poi a lungo il rito e l'idioma greco. Appartenne a numerosi feudatari fra cui gli Orsini del Balzo e i Castriota Scanderbeg. § La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, eretta alla fine del sec. XIV, è un importante esempio di architettura francescana, con una caratteristica facciata tricuspidata arricchita da un bel rosone e dal portale centrale riccamente scolpito. L'interno è a cinque navate, quella centrale ritmata da grandi e complessi pilastri che reggono ampie volte cordonate. Pareti e volte sono rivestite da affreschi (prima metà del sec. XV) di artisti di diversa provenienza, in parte forse marchigiani ed emiliani. Oltre alle monumentali tombe di Raimondello Orsini e del figlio Giovanni Antonio, la chiesa custodisce un ricco tesoro. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo (sec. XVII) ha una grandiosa facciata barocca. § L'industria è sviluppata soprattutto nel settore dei materiali per l'edilizia, affiancato da quelli alimentare, dell'abbigliamento, degli infissi e dei serramenti. L'agricoltura produce uva da vino (copertino DOC), olive, ortaggi, cereali e foraggi per l'allevamento di ovini e caprini da latte. Sono risorse importanti il turismo e l'artigianato (ceramica, vetro, cuoio, ferro e soprattutto il “chiacchierino”, un famoso ricamo in cotone). § Nella festa patronale, i “tarantati” (coloro, cioè, che sono colti da crisi psicomotorie causate, secondo la credenza popolare, dal morso della tarantola) visitano la cappella di san Paolo, protettore contro il morso di serpenti e insetti velenosi.

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