Gorky, Arshile

pseudonimo del pittore armeno Vosdanik Mabuk Adoian (Khorkom, Van, 1905-Sherman, Connecticut, 1948). Studiò dal 1916 al 1918 al Politecnico di Tbilisi, in Transcaucasia; si trasferì negli USA nel 1920. Dopo aver insegnato alla New School of Design di Boston, nel 1925 si stabilì a New York dove morì suicida. Ancorato agli inizi a un tradizionalismo di tipo realista intimista, nel corso degli anni Venti del XX sec. la pittura di Gorky passò a forme astratte di impronta cubista e cézanniana; la conoscenza della pittura di P. Klee, J. Mirò e R. S. Matta lo fece quindi volgere al surrealismo, con talune anticipazioni dell'espressionismo astratto (Diario di un seduttore, 1945, New York, collezione Burden; Agonia, 1947, New York, Museum of Modern Art; L'aratro e la canzone, 1947, Oberlin, Allen Memorial Museum). In Italia fu dedicata a Gorky una retrospettiva nel 1962 (Biennale di Venezia) e una rassegna monografica ha avuto luogo nel 1992 a Venezia (Fondazione Guggenheim).

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