sm. [sec. XX; dal francese cubisme]. Movimento artistico di avanguardia nato a Parigi. Prese le mosse da un dipinto di Picasso del 1907, Les demoiselles d'Avignon , la cui ispirazione deriva dalla scultura catalana, da quella africana (che Derain andava esaltando con entusiasmo da alcuni anni) e dalla pittura di Cézanne (in particolare da Le bagnanti) del quale s'era allora tenuta una prima grande retrospettiva.

Pittura

La nascita vera e propria del cubismo si ha con l'incontro, avvenuto qualche mese dopo, tra Picasso e Braque, con il conseguente inizio di una loro stretta collaborazione, durata fino al 1914 e che troverà i suoi teorici in Apollinaire (I pittori cubisti) e in Gleizes e Metzinger (Del cubismo). Le immagini dipinte da Picasso e Braque, soprattutto nature morte, scompongono l'oggetto e lo spazio circostante attraverso la sovrapposizione e giustapposizione di più vedute dell'oggetto che si otterrebbero da diversi angoli visuali (P. Picasso, L'aficionado, 1912, Basilea, Kunstmuseum; G. Braque, Violino e brocca, 1910, Basilea, Kunstsammlung). In tal modo l'immagine presenta simultaneamente vedute successive nel tempo, e permette un'esperienza del reale indipendente dallo spazio e dal tempo, ossia assoluta. Dal cubismo analitico, in cui la scomposizione riduce lo spazio a solidi geometrici (da cui il nome del movimento, dato dal critico Vauxcelles nel 1908), Braque e Picasso passano verso il 1911 al cubismo sintetico, in cui la volumetria delle forme si attenua in una fitta trama di rapporti tra linee e piani, sui quali vengono talvolta applicati ritagli di carta (papiers collés; Picasso, Il violino, 1912, Stoccarda, Staatsgalerie; Braque, Omaggio a Bach, 1912, Parigi, collezione H. P. Roché). Alle soluzioni del cubismo sintetico dà un contributo notevole l'opera di J. Gris, che già da alcuni anni maturava in solitaria ricerca un linguaggio cubista tendente a purificare l'immagi ne da ogni residuo di descrittivismo analitico. Con procedimento inverso agli altri due artisti, e squisitamente idealistico, Gris parte da forme geometriche pure che concretizza nei singoli oggetti (“Cézanne fa d'una bottiglia un cilindro, io faccio di un cilindro una bottiglia”; Natura morta con piatto di frutta e una bottiglia d'acqua, 1914, Otterlo Rijksmuseum Kröller-Müller). Da ricordare, accanto ai tre grandi, Léger, nella cui pittura la frammentazione caleidoscopica e dinamica delle forme, la squillante e livida tavolozza accennano ai simboli della civiltà meccanica, ottimisticamente considerati, che si faranno col tempo sempre più scoperti. Tra gli altri seguaci del cubismo, Delaunay dà di esso un'interpretazione in senso dinamico-emozionale (orfismo), così pure M. Duchamp, Picabia, mentre Marcoussis resta a livello speculativo. Scultori cubisti sono Duchamp-Villon, Archipenko, Lipchitz, Zadkine, Laurens. Disgregatosi il gruppo cubista allo scoppio della guerra, il movimento costituisce comunque un fondamentale punto di riferimento per numerosi fenomeni artistici europei (espressionismo tedesco, neoplasticismo olandese, futurismo italiano, suprematismo e costruttivismo russo, ecc.). Elementi cubisti filtrarono nel cinema, all'epoca dell'avanguardia francese, in qualche contributo scenografico e nel cortometraggio dada Ballet mécanique (1924) del pittore F. Léger. Da respingere invece l'attribuzione a questa scuola degli ambienti espressionisti del tedesco Il gabinetto del dottor Caligari (1919). Artisti come Delaunay Terk e stilisti come Patou si sono ispirati al cubismo per creare fantasie geometriche e linee audaci su stoffe. L'influenza del cubismo fu molto vasta nel campo della moda e i suoi canoni non furono applicati solo agli abiti, ma anche ad accessori quali borse, scarpe e gioielli.

Architettura

Nel suo generale atteggiamento antinaturalistico, preludio a un nuovo modo di entrare in contatto con la realtà moderna, il cubismo ha variamente influenzato le avanguardie architettoniche. In polemica con il cubismo è l'Esprit Nouveau, anche se nel giovane Le Corbusier il metodo scompositivo di Picasso e Braque lascia molte tracce; affini alle ricerche cubiste sono quelle del primo Oud (progetto di fabbrica, 1919). È però R. Duchamp-Villon a tentare una trasposizione letterale dei principi del cubismo in architettura con il progetto di una villa cubista (1912). In qualche modo affini a questo esperimento isolato di Duchamp-Villon sono le realizzazioni dell'unica scuola architettonica esplicitamente ispirata al c.: quella cecoslovacca. La casa della Vergine nera, a Praga, di Josef Gočár (1911-12), la villa di Josef Chochol ai piedi della collina Vyšehrad (1913), i progetti di Jiří Knoha si presentano come volumi scomposti, sfaccettati e deformati: espressioni di un'ansia di rinnovamento architettonico che non ha ancora individuato adeguati strumenti di espressione.

Bibliografia

G. Janneau, L'art cubiste, Parigi, 1929; A. H. Barr, Cubism and Abstract Art, New York, 1936; C. Grey, Cubist Aesthetic Theories, Baltimora, 1953; N. Barbier, D. H. Kahnweiler, E. Fry, Il cubismo nella scultura, Milano, 1988; A. Pinotti, Pittura e idee: ricerche fenomenologiche sul cubismo, Firenze, 1998; P. Cabanne, Cubismo: rivoluzione artistica dell'immagine, Sant’Arcangelo di Romagna, 2002; M. Dantini, Cubismo, Firenze, 2003; A. Gantefuhrer-Trier, Cubismo, Colonia, 2005; P.V. Genovese, Cubismo in architettura, Roma, 2010; C. Eyerman (a cura di), Cubisti cubismo, Milano, 2013; F. Gualdoni, Cubismo, Milano, 2013.

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