Jiangxi

provincia (166.600 km²; 41.910.000 ab. nel 1999; capoluogo Nanchang) della Cina sudorientale, nella Regione del Centro-Sud. È regione prevalentemente montuosa e collinare e si estende alla destra del basso corla destrso del fgtze comprendendo il lago Poyang e quasi interamente il bacino imbrifero del fiume Gan Jiang. Produzione di riso, tè, cotone, canna da zucchero, tabacco ed estrazione di carbone e tungsteno. Le città principali, oltre al capoluogo, sono Kiukiang (Chiu-chiang), Ji'an (Chi-an), Ching-tê-chên e Kan-chou. § Il territorio su cui si estende l'attuale Jiangxi appartenne nel passato al regno meridionale di Ch'u, quindi all'impero Ch'in e a quello Han. Sotto i T'ang faceva parte della provincia occidentale di Chiang-nan. All'instaurarsi della dinastia mongola Yüan (1280-1368), nella provincia, chiamata da allora Chiang-hsi, si verificò un'accanita resistenza della popolazione ai nuovi dominatori sfociata nelle rivolte del 1339 e del 1351. Verso la metà del sec. XIX, durante l'insurrezione dei T'aip'ing, il Jiangxi settentrionale restò per numerosi anni in mano agli insorti; repressa l'insurrezione, iniziarono nella provincia la penetrazione del capitale straniero e lo sfruttamento dei bacini minerari esistenti. Il 1927 vide il Kiangsi al centro di avvenimenti decisivi per la storia della Cina: una forte crescita delle leghe contadine, l'insurrezione di Nanchang (1º agosto), l'insurrezione “del raccolto d'autunno”, la creazione sotto la guida di Mao Tse-tung della prima base stabile rivoluzionaria sul Chingkangshan. Nel 1934 ebbe inizio dal Kiangsi la Lunga marcia dell'Armata popolare. Durante la guerra di liberazione contro il Giappone (1937-45), la parte liberata del Kiangsi entrò a costituire la zona di confine Hunan-Hubei-Kiangsi. Nel corso della III guerra civile rivoluzionaria il Kiangsi fu liberato nel maggio-agosto 1949.

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