Marïen, Marcel

poeta belga di lingua francese (Anversa 1920-Schardeeck 1993). Surrealista, discepolo di Nougé, fondò nel 1954 la rivista Les lèvres nues, mirando a un'azione liberatoria dell'espressione poetica, in aperto contrasto con i movimenti belgi in cui salva solo Maeterlinck, Elskamp e Périer, esposta poi in Théorie de la Révolution mondiale surréaliste immédiate (1958, successivamente precisata in Figures de poupe, 1979) ed esemplificata nelle raccolte poetiche: L'ancre jetée dans le doute (1972), Les fantômes du château de cartes (1981) e Le radeau de la mémoire (1983). Eccelse nell'aforisma come dimostra La Licorne à cinq pattes (1987; Il liocorno a cinque zampe). Nel 1992 uscì Tout est possible, sceneggiatura di un film mai realizzato. Fu anche critico d'arte, fotografo e autore di collages. Altro aspetto della sua attività letteraria è stata l'attività editoriale volta a trasmettere l'eredità dei grandi surrealisti. Il suo ultimo libro, postumo, Le chemin qui ne mène pas à Rome (1995; La strada che non porta a Roma) raccoglie riflessioni e aforismi tipici del suo pensiero iconoclasta.

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