Oudshoorn, J. van-

pseudonimo dello scrittore olandese Jan Koos Feylbrief ('s-Gravenhage 1876-1951). Lavorò dal 1905 al 1933 presso la cancelleria di Berlino. Nei suoi romanzi e racconti fortemente autobiografici analizza l'isolamento del singolo e l'origine della sua alienazione (Lo specchio della vita di Willem Mertens, 1914; Tobia e la morte, 1925). Potrebbe essere considerato un erede della tradizione naturalista, ma in fondo è un simbolista. I suoi personaggi vivono un'esistenza dominata dal senso di colpa, dovuta principalmente a immaturità e traumi sessuali.

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