Prigogine, Ilya

fisico e chimico belga di origine russa (Mosca 1917-Bruxelles 2003). Dal 1947 professore di fisica e chimica a Bruxelles e direttore, dal 1967, del Center for Statistical Mechanics and Thermodynamics dell'Università del Texas, è noto per le sue ricerche nel campo della termodinamica. Per i suoi studi sui processi irreversibili, che hanno avuto importanti applicazioni in biologia, meteorologia e astrofisica, nel 1977 gli è stato conferito il premio Nobel per la chimica. Inoltre Prigogine, in un ambito più schiettamente filosofico, è giunto alla costruzione di una precisa epistemologia. L'ambizione di questa è di arrivare a una nuova alleanza fra l'uomo e la natura, confortata e resa necessaria dalla metamorfosi della scienza. La scienza contemporanea, infatti, al contrario di quella moderna, rappresentata dal rigido meccanicismo della fisica classica di Newton e Laplace, mette in luce l'importanza, nei diversi processi naturali, dell'aleatorio, dello spontaneo. Il fine principale di questa nuova alleanza è quello di reinserire l'uomo nel processo di costituzione del sapere; ciò, grazie a una concezione creativa del progresso scientifico, mutuata dal pensiero di filosofi come BergsonWithehead. Nell'ambito di questa prospettiva si collocano i saggi La nouvelle alliance, les métamorphoses de la science (1981) e Entre le Temps et l'Èternité (1988), entrambi scritti in collaborazione con I. Stengers, e The End of Certantly (1997).

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