Ruvo di Pùglia

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comune in provincia di Bari (35 km), 256 m s.m., 222,02 km², 25.741 ab. (ruvesi), patrono: san Biagio (3 febbraio).

Cittadina situata nel settore nordoccidentale delle Murge; il comune è compreso nel territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Importante nucleo peucetico, nei sec. V-III a. C. fu centro di produzione di ceramiche apule. Municipio romano (Rubi) sulla via Traiana, nel 463 fu distrutta dai Goti. Risorse come centro bizantino e poi normanno e passò in seguito a vari feudatari. § Numerosi sono i monumenti medievali, tra i quali spicca la cattedrale, stupendo esempio di romanico pugliese (sec. XI-XIII): di grande rilievo il coronamento ad archetti, il rosone al centro della stretta cuspide e il portale a baldacchino; nei sotterranei si trovano resti di una chiesa più antica, cisterne e camere sepolcrali. Il campanile, isolato, è del sec. X. Il Museo Nazionale Jatta, che prende il nome da una famosa raccolta privata costituita dopo il 1820, comprende oltre duemila reperti archeologici tra cui una collezione dei preziosi vasi di Ruvo (sec. IV-III a. C.). § L'agricoltura, assai fiorente, produce uva da vino, olive, ortaggi e frutta; l'industria è presente nei settori alimentare (olio, formaggio e vino), elettrotecnico, dell'abbigliamento, delle pelletterie, della lavorazione del legno (imballaggi, serramenti e arredamento) e dei metalli. Si pratica il florovivaismo. Una certa importanza ha il turismo, soprattutto agrituristico ed enogastronomico. § Durante la Settimana Santa si svolgono, dal sec. XVII, suggestive processioni delle diverse confraternite. In settembre si tiene il Talos, un importante festival di musica jazz.Nei dintorni sorgono numerose masserie fortificate, perlopiù trasformate in strutture agrituristiche.§ Vi nacque il pittore Domenico Cantatore (1906-1998).

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