Samòlaco

Indice

comune in provincia di Sondrio (56 km), 213 m s.m., 45,23 km², 2829 ab. (samolachesi), patrono: sant’ Andrea (30 novembre).

Centro esteso nella bassa valle del fiume Mera; sede comunale è Era, al margine dell'ampio fondovalle alluvionale detto “piano di Chiavenna”. Noto ai Romani come Summus Lacus (come risulta dalla Tabula peutingeriana), poiché all'epoca vi giungeva il lago di Como, Samolaco fu sede nel sec. VII di una pieve; dal 774 appartenne al monastero di San Dionigi in Francia, come dono di Carlo Magno . Passò poi ai vescovi di Como, alla Contea di Chiavenna, ai Visconti (1336) e agli Sforza. Decadde nel sec. XV ma si riprese con le opere di bonifica attuate da Gian Giacomo Trivulzio conte di Chiavenna. Conquistato dalle Leghe Grigie nel 1512, seguì da allora le vicende della Valtellina.§ Le principali testimonianze artistiche sono conservate nelle chiese delle frazioni: poco sopra Era sorge l'antica parrocchiale di Sant'Andrea (risalente al sec. XVI, ma rifatta nel 1714) con affreschi di G. B. Macolino (1632) nel presbiterio; a Paiedo e in località San Pietro le parrocchiali, rispettivamente dei sec. XVII e XVIII, conservano stucchi e arredi sacri dell'epoca.§ L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, ortaggi, frutta e foraggi), sull'allevamento (bovini, ovini, caprini ed equini, tra cui una pregiata razza detta “Samolaco-Avelignese”) e sulle attività di sfruttamento dei boschi (soprattutto legname). L'industria è presente nei settori edile e dell'arredamento (mobili e infissi). Sono inoltre presenti imprese artigianali di lavorazione del legno e cave di granito.

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