Scòlidi

sm. pl. [sec. XIX; dal greco skoliós, curvo, obliquo, per la forma dell'addome]. Famiglia (Scolidae) di Insetti Imenotteri della sezione Aculeati che comprende specie, dette anche scolie, dalle zampe robuste, dotate per lo più di peli e di spine. Le femmine posseggono un pungiglione collegato a ghiandole velenifere. Sono simili a grosse vespe e vivono a spese di larve di Scarabeidi, Lucanidi e anche di Curculionidi. La femmina penetra nel terreno alla loro ricerca o scavando direttamente o seguendo i cunicoli delle vittime. Raggiunta una larva, la paralizza pungendola nella regione toracica e iniettando sostanze velenose, dopo di che la trasporta a 40-100 cm sotto terra; depone quindi l'uovo nell'addome della vittima così che la propria larva uscendo trovi cibo nell'interno del corpo della vittima stessa di cui lascia solo la spoglia esterna. Tra le specie più note la scolia dalla fronte gialla (Scolia flavifrons), uno dei più grandi imenotteri europei (20-26 mm i maschi, 30-40 le femmine) dalla livrea nera con due macchie trasversali giallo-arancio sul secondo e terzo segmento dell'addome; è cacciatrice delle larve degli scarabei rinoceronti.

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