Servan-Schreiber, Jean-Jacques

uomo politico francese (Parigi 1924-Neuilly 2006). Figlio di Émile (Parigi 1888-Veulettes-sur-Mer, Seine Maritime, 1967), giornalista ed editore del quotidiano Les Échos, studiò alla Scuola Politecnica, quindi seguì la carriera giornalistica collaborando a Le Monde (1948-53). Nel 1953 fondò il settimanale L'Express che per la sua piega anticonformista e il contenuto decisamente riformista ebbe subito un largo successo. Il suo primo libro Lieutenant en Algérie (1957), scritto durante la guerra d'Algeria, gli costò la condanna della corte marziale. Nel 1967 pubblicava Le défi américain (La sfida americana), una brillante analisi critica del divario tecnologico e dei risvolti economico-politici nel rapporto tra America ed Europa: un best seller che suscitò numerose polemiche. Dal 1969 al 1971 fu segretario, nel 1971-75 e 1977-79 presidente del Partito radicale, di cui tentò il rilancio in senso progressista, in modo di farne il perno di uno schieramento di centro-sinistra. Il rifiuto socialista spinse Servan-Schreiber ad appoggiarsi al gruppo democristiano di J. Lecanuet e ad altri gruppi minori per dar vita a un movimento riformatore. Ma ciò costò la scissione del Partito radicale, gran parte del quale – denunciando la conversione moderata di Servan-Schreiber – confluì verso il blocco delle sinistre. Alle elezioni presidenziali del 1974 appoggiò, al secondo turno, G. d'Estaing ottenendo così un ministero. Ma l'incarico durò pochi giorni perché la pubblica presa di posizione contro gli esperimenti nucleari nel Pacifico gli costò l'espulsione dal governo. Tra le sue opere segnaliamo: Le défi mondial (1981), Le choix des juifs (1988), Passion (1991).

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