Tèrra, Stéfano

pseudonimo del giornalista e scrittore italiano Giulio Tavernari (Torino 1917-Roma 1986). Fece parte con L. Ginzburg e C. Pavese del gruppo dei giovani antifascisti torinesi. Per questo dovette rifugiarsi al Cairo, dove propagandò le idee del movimento “Giustizia e Libertà”. Tornato in Italia alla fine della guerra, si dedicò al giornalismo come corrispondente e inviato speciale. Questa esperienza di vita errabonda si riflette nella sua produzione narrativa (Il ritorno del prigioniero, 1945; Rancore, 1946; Sul ponte di Dragoti bandiera nera, 1952; La fortezza di Kalimegdan, 1956; Calda come la colomba, 1971; Il principe di Capodistria, 1976; Le porte di ferro, 1979; Albergo Minerva, 1982; Un viaggio una vita, 1984) oltre che nelle liriche e nei saggi.

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