Taut, Bruno

architetto tedesco (Königsberg 1880-İstanbul 1938). Allievo e collaboratore a Stoccarda di T. Fischer, nella sua prima attività (Monumento dell'acciaio per l'Esposizione d'Architettura di Lipsia, 1913; padiglione industriale del vetro all'esposizione del Werkbund di Colonia, 1914) si dimostrò fortemente legato alla poetica della Glasarchitektur (architettura di cristallo) teorizzata da P. Scheerbart nell'omonimo trattato, cui Taut fece riferimento anche in anni successivi (progetto del concorso per il Chicago Tribune, 1922). Nell'immediato dopoguerra aderì al movimento espressionista tedesco, di cui fu uno dei massimi esponenti nel campo dell'architettura, unendo la vena fortemente utopica e visionaria dei disegni e dei polemici scritti a un accentuato impegno politico e sociale: fece parte del Novembergruppe (1918), presiedette l'attività dell'Arbeitsrat für Kunst, fondò la rivista Frühlicht, elaborando con sempre maggiore chiarezza la concezione di un'architettura che deve necessariamente farsi urbanistica. Dal 1921 al 1924 fu architetto capo della città di Magdeburgo. Dei proficui contatti col razionalismo fu frutto, negli anni della ripresa economica, l'impegno dato da Taut alla realizzazione di Siedlungen a Berlino (Siedlung Mahlsdorf, 1925; dal 1925 al 1931: Siedlungen di Britz, Tegel, Zehlendorf). Del 1927 è l'abitazione al Weissenhofsiedlung di Stoccarda. Professore alla Tecnische Hochschule di Berlino (1931), Taut fu costretto nel 1932 a lasciare la Germania nazista, trasferendosi in Russia, dove lavorò come esperto di pianificazione coi gruppi razionalisti russi. Fu più tardi in Giappone e concluse la sua vita insegnando architettura all'Università di İstanbul.

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