catalano

Indice

Lessico

agg. e sm. [sec. XIII; dallo spagnolo catalán]. Proprio della Catalogna: arte catalana; forno catalano, tipo di bassofuoco in uso nel Medioevo in Catalogna; abitante o nativo della Catalogna; la lingua parlata in Catalogna.

Linguistica

Lingua romanza parlata non solo nella Catalogna ma anche in gran parte delle regioni di Valenza e Alicante, nella striscia di Aragona che confina con la Catalogna, nelle isole Baleari, dove fu introdotto dal sec. XIII, nella Repubblica di Andorra, nella regione francese del Rossiglione e ad Alghero, in Sardegna, dove fu introdotto nel sec. XIV. Vi si distinguono diversi dialetti raggruppati in due varietà fondamentali: occidentale e orientale (la linea di demarcazione è rappresentata dal fiume Llobregat, che sfocia al limite occidentale di Barcellona). Tra le principali caratteristiche che distinguono il catalano dallo spagnolo si possono ricordare: la conservazione di f iniziale che in spagnolo diventa h: catalano farina (farina) sp. harina; la palatalizzazione di l iniziale indicata con ll (il cui suono corrisponde a quello di gl nella parola italiana mogli): catalano lluna (luna) spagnolo luna; la conservazione dei nessi cl, pl, fl: catalano clamar (chiamare), spagnolo llamar, catalano ploure (piovere) spagnolo llover; la caduta di n finale: catalano pla (piano) spagnolo llano; la mancata dittongazione di ĕ e ŏ: catalano fel (fiele) spagnolo hiel, catalano escola (scuola) spagnolo escuela.

V. Todesco, Grammatica della lingua catalana, Milano, 1911; Fr. de B. Moll, Gramática histórica catalana, Madrid, 1952; J. Corominas, El que s'ha de saber de la llengua catalana, Palma de Mallorca, 1954; J. Meliá, Informe sobre la llengua catalana, Madrid, 1970; G. Colón, El léxico catalán en la Románia, Madrid, 1976; Fr. de B. Moll, Diccionari catalá-castellá, Palma de Mallorca, 1987.

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