(Principat d'Andorra; Principauté d'Andorre). Stato dell'Europa meridionale (468 km²). Capitale: Andorra La Vella. Divisione amministrativa: distretti (7). Popolazione: 76.177 ab. (stima 2018). Lingua: catalano (ufficiale), francese, spagnolo. Religione: cattolici 88,2%, altri 3% non religiosi/atei 8,8%. Unità monetaria: euro (100 centesimi). Confini: Francia (N), Spagna (S). Membro di: Consiglio d'Europa, ONU, OSCE, osservatore WTO.

Generalità

Minuscola entità statale nel versante meridionale dei Pirenei, situata tra Francia e Spagna, Andorra ha mantenuto fin dal Medioevo una sorta di indipendenza da entrambe le nazioni, legata in particolare all'originale forma di governo del Paese che prevedeva la sovranità condivisa tra il capo dello Stato francese e il vescovo spagnolo di Urgel. Fino alla metà del XX secolo la vicenda di Andorra si era svolta nell'assoluta indifferenza da parte degli altri Stati europei, ma poi, in seguito allo sviluppo tra i suoi abitanti della pratica del contrabbando (di beni francesi durante la guerra civile spagnola e di beni spagnoli durante la seconda guerra mondiale), il piccolo Stato ha visto in poco tempo crescere la propria popolarità, e a partire dagli anni Cinquanta le visite di francesi e spagnoli in cerca di favorevoli occasioni commerciali si è fatta sempre più intensa. Da quel momento la popolazione del Paese è addirittura decuplicata, con grande fioritura del turismo e delle attività finanziarie legate all'assenza di dazi doganali. Per mantenere questi privilegi nell'ambito dell'Unione Europea Andorra ha addirittura rinunciato al secolare regime del co-principato, per volgersi, nel 1993, alla democrazia.

Lo Stato

Il Paese, a lungo sottoposto alla sovranità congiunta della Francia e del vescovo di Urgel (Spagna), si è dato nel 1993, in seguito a referendum, una Costituzione democratica con la quale, pur rimanendo formalmente un principato, è divenuto di fatto una democrazia parlamentare. Il testo costituzionale, firmato dai due coprincipi (il presidente della Repubblica francese e il vescovo di Urgel), è stato promulgato il 3 maggio. Secondo la nuova Costituzione la tradizionale sovranità congiunta, esercitata da due coprincipi, ha assunto un significato principalmente onorifico. Il potere legislativo spetta al Consiglio Generale delle Valli di 28 membri che ha anche il compito di eleggere il Consiglio esecutivo (governo). Tale cambiamento istituzionale è stato dettato dalla necessità di negoziare il mantenimento di alcuni privilegi nell'ambito dell'Unione Europea e del Mercato unico. Il sistema giudiziario prevede una corte suprema di giustizia. L'insegnamento dipende dalla Spagna e dalla Francia: in ogni comunità i due Paesi hanno una o due scuole in cui l'ordinamento scolastico è lo stesso del Paese d'origine. L'insegnamento è gratuito; terminata la scuola primaria, gli alunni possono proseguire i propri studi secondari e superiori sia negli istituti spagnoli sia in quelli francesi.

Territorio: geografia fisica e umana

Il Paese si estende nel bacino del fiume Valira (un affluente del Segre, il maggior tributario pirenaico dell'Ebro) e trova le sue ragioni geografiche come unità territoriale nella frammentazione della regione pirenaica, che è caratterizzata da valli trasversali chiuse, con spartiacque elevati e di difficile valico, favorevole quindi alla costituzione di comunità montane isolate, nate come arroccamenti in posizione difensiva. In tal senso Andorra offre un esempio classico di vita montanara nelle sue espressioni più antiche e originali. Il Paese è facilmente accessibile dalla Spagna, meno dalla Francia, dalla quale è diviso dal valico di Envalira, alto 2409 m s.m., che si apre in una delle sezioni più elevate della catena pirenaica, dominata da picchi che sfiorano i 3000 m s.m., come il Pic de Serrère (2911 m) e la Coma Pedrosa (2946 m), maggiore rilievo della regione. La rete idrografica del Paese è costituita dai numerosi torrenti che confluiscono nel fiume Valira. Il limite inferiore del territorio si trova a ca. 1000 m, là dove la valle del Gran Valira comincia ad allargarsi. Il clima, data l'altitudine, è ovunque spiccatamente montano, piovoso (oltre 1500 mm di precipitazioni annue), con notevoli escursioni termiche stagionali, determinate anche dalla varietà degli influssi cui la valle, aperta verso S, è soggetta. Boschi di pini e di abeti ammantano i versanti vallivi, cedendo più in alto a belle praterie; pascoli e foreste rappresentano quindi l'elemento dominante del territorio. I principali problemi ambientali della regione sono dati dalla deforestazione; l'aria e le acque presentano segni di inquinamento. § Le variazioni demografiche nel passato non sono mai state sensibili, dato che l'emigrazione equilibrava l'incremento naturale. Ma negli ultimi decenni del sec. XX le opportunità offerte dal turismo e quelle legate allo status di zona franca doganale (non è praticata la tassazione sui redditi) hanno stimolato un rilevante aumento della popolazione, dovuto a immigrazione dai Paesi confinanti (il 38,1% della popolazione è costituito da andorrani di nascita, per il resto il Paese è abitato da spagnoli 31,7%, francesi 6,1%, portoghesi 15,9%), con un passaggio dai ca. 6000 ab. degli anni Cinquanta ai 67.000 del 2003. A ciò è seguito, anche a causa di fenomeni di speculazione, un discreto sviluppo edilizio. Gli andorrani, molti dei quali si dedicano alle tipiche attività montanare, agricoltura e allevamento del bestiame, si concentrano nelle città principali di Andorra la Vella e Les Escaldes, o in piccoli nuclei (alcuni composti soltanto da qualche decina di persone) situati sul fondovalle. La capitale sorge nella valle del Valira; il suo aspetto urbano è stato profondamente modificato dallo sviluppo commerciale ed edilizio degli ultimi cinquant'anni. È infatti rimasto un piccolo quartiere storico (Barri Antic), composto da case in pietra e stradine di ciottoli disposte intorno alla cinquecentesca Casa de la Vall, antica sede del Paese; mentre il resto della città è costituito da palazzi, alberghi, negozi e strutture per turisti.

Economia

Il paesaggio vallivo è segnato da campi di cereali, patate e ortaggi; numerosi anche i campi di tabacco, la cui produzione alimenta una manifattura di sigari e sigarette per l'esportazione. Il settore primario, in continuo declino (utilizza soltanto lo 0,4% della forza lavoro), si fonda su strutture arretrate; in ogni caso Andorra non ha grandi risorse agricole e dipende dalle importazioni per soddisfare le sue esigenze alimentari. Di maggior rilevanza economica è l'allevamento di bovini e ovini, che d'estate risalgono verso gli alti pascoli dove si trovano gli orrys, caratteristiche baite. A questo è tradizionalmente connessa una fonte di reddito aggiuntiva quale l'affitto di pascoli ai pastori transumanti della Meseta e dell'Ebro, che da secoli frequentano la montagna andorrana. Non mancano le risorse idroelettriche, che alimentano anche una piccola voce di esportazioni, oltre a piccoli giacimenti di ferro e marmo; ma per gran parte delle produzioni industriali la dipendenza dall'estero (Francia e Spagna) è totale: le attività industriali e artigianali di Andorra riguardano per lo più la produzione di articoli per i turisti e sono localizzate principalmente a Sant Juliá de Loria. Asse principale delle comunicazioni è la strada che dalla Spagna conduce in Francia; non esistono linee ferroviarie né aeroporti: per essi Andorra dipende dai Paesi vicini, alle cui stazioni è collegata da servizi d'autobus. La bilancia commerciale è sostenuta soprattutto dal turismo (3.387.000 visitatori nel 2002), in particolare da quello di confine, attratto dalla possibilità di fare acquisti vantaggiosi. Essendo quasi assente le imposte doganali ad Andorra è possibile acquistare a buoni prezzi apparecchi elettronici, attrezzatura sportiva, capi d'abbigliamento e profumi, ma soprattutto benzina, liquori e sigarette. Inoltre ad Andorra, che è legata alla Francia da un'unione doganale e alla Spagna da un'unione postale, le attività bancarie e commerciali sono molto diffuse grazie allo statuto di paradiso fiscale: nel 2000 l'OCSE ha censurato il Paese per le eccessive agevolazioni finanziarie favorite dalle norme che tutelano il segreto bancario, ma la legislazione in materia non è ancora stata modificata. Nel 2008 il PIL del Paese è stato di 3.712 ml $ USA.

Storia

Valico molto frequentato fin dai tempi più antichi, la valle di Andorra fu percorsa da Cartaginesi e Romani, Vandali e Svevi, Visigoti e Arabi e fu una delle prime regioni riconquistate dai Franchi di Carlo Magno. Ludovico il Pio concesse privilegi ai primi ripopolatori cristiani della valle, dando al territorio confini molto simili agli attuali e affidandone la signoria, con ampie facoltà di governo, al vescovo di Urgel (819). All'inizio del sec. XI, minacciati dalle ambizioni dei conti di Urgel, i vescovi cedettero la signoria alla famiglia dei Caboet, da cui passò per testamento ai Castellbó (1156). Nel 1203, senza cessare di essere feudo del vescovo di Urgel, Andorra passò, per matrimonio, alla casa dei Foix. Ma le ostilità non cessarono, finché il 2 settembre 1278 non venne firmato l'accordo, detto dei Pariatges, tra Ruggero Bernardo III di Foix e Père d'Urg, vescovo della diocesi di Urgel, in virtù del quale sorse il “coprincipato”, salvi restando i privilegi del Consiglio Generale. I diritti di signoria dei Foix passarono successivamente alla casa reale di Francia e al presidente della Repubblica Francese e il vescovo di Urgel rimase “coprincipe”. Dal punto di vista giuridico, si trattava di un caso unico di “condominio” che presentava parecchi problemi in sede di diritto internazionale. Mancava infatti ad Andorra la pienezza della personalità giuridica di uno Stato e perciò non poteva avere rapporti diplomatici con potenze straniere: a rappresentarne gli interessi era la Francia. Il vescovo di Urgel e il capo dello Stato francese non erano sovrani nel senso tecnico del termine: ricevevano solo, ad anni alterni, un simbolico tributo. Loro rappresentanti erano il veguer episcopale e il veguer di Francia: uno dei vicari generali della diocesi di Urgel e il prefetto del dipartimento francese dei Pirenei Occidentali costituivano i rispettivi delegati permanenti agli affari andorrani. L'ordinamento amministrativo e quello giuridico interno vennero riformati da una legge episcopale del 22 aprile 1866, ratificata dal governo francese il 12 aprile 1868. La distinzione degli organi preposti all'esercizio dei poteri legislativo ed esecutivo venne introdotta solo nel 1981, essendo precedentemente riuniti nel Consiglio Generale. Nell'ultimo decennio del sec. XX sono scomparsi i residui feudali presenti nel piccolo Stato dei Pirenei. Nel febbraio 1993, infatti, il Consiglio Generale approvava all'unanimità il primo progetto costituzionale della storia di Andorra, la cui sovranità, fino ad allora, era stata esercitata in modo congiunto dalla Francia (attraverso il prefetto del dipartimento dei Pirenei Occidentali) e dal vescovado spagnolo di Urgel. Recependo la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la nuova Carta costituzionale, pur conservando formalmente allo Stato la condizione di principato, assegnava la sovranità direttamente al popolo che la esercitava eleggendo il Consiglio Generale delle Valli, massimo organo legislativo composto da 28 membri, con il potere di nomina dell'esecutivo. Nello stesso anno il Paese veniva ammesso all'ONU. Approvata con un referendum nel marzo successivo, la Costituzione veniva accettata anche dai due “coprincipi”. Oscar Ribas Reig fu il primo presidente del governo, sostituito nel 1994 da Marc Forné Molné, riconfermato nel 1997 e nel 2001.

Cultura e tradizioni

Dal punto di vista storico e culturale le peculiarità del Paese sono piuttosto ridotte. Nei vari villaggi sorgono chiese romaniche, che hanno un aspetto simile agli edifici di tipo coevo che sorgono nei Pirenei spagnoli. Caratteristici sono i campanili turriti e i portici in pietra, spesso aggiunti in epoca successiva. Per il resto gli edifici e i viottoli in pietra sono i principali elementi distintivi dei villaggi meglio conservati. Il catalano, lingua ufficiale di Andorra, è una lingua romanza nata dalla commistione tra provenzale, castigliano e francese. Per quanto concerne le tradizioni, il popolo andorrano conserva i rigidi cerimoniali connessi ai riti delle nozze e delle nascite. Tipicamente ogni villaggio ha una propria festa, celebrata di norma nel periodo compreso tra luglio e settembre,in cui sono protagoniste musiche e danze (sono danze andorrane il contrapas, il bal pla, il ballett de muntanya, accompagnate da tamburi, zampogne, cornetti e pifferi). In ambito religioso riveste grande importanza la festa della Vergine Maria, celebrata l'8 settembre. I notabili dei villaggi indossano i costumi tradizionali in occasione delle cerimonie. § La cucina è di derivazione catalana. I piatti locali sono gli arrosti, specie di agnello e coniglio e l'escudella, un mix di diversi tipi di carne (salsiccia, pollo e polpette), cotto al forno. I contorni sono a base di cavoli e patate.

Bibliografia

Per la geografia

J. M. Font i Rius, Els orígens del cosenyoriu andorrà, Saragozza, 1955; L. Pedreschi, I “microstati” dell'Europa continentale, in “Note di Geografia comparata”, Roma, 1969.

Per la storia

A. Puig, Politar Andorrà (a cura di L. Armengol, M. Mas, M. Morell), Andorra, 1978; J. Bolos, V. Hurtado, Atlas historic d'Andorra (759-1278), Andorra, 1987.

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