ghiandàia

sf. [sec. XIII; dall'agg. latino glandaríus, che produce ghiande]. Nome di varie specie di Uccelli Passeriformi della famiglia dei Corvidi, e in particolare della specie Garrulus glandarius, presente anche in Italia, che raggiunge una lunghezza di 35 cm, con piumaggio di colore bruno sfumato di rosa, a eccezione della coda che è nera, del groppone e delle ali che sono parzialmente bianchi, della cresta a strisce bianche e nere, della macchia azzurra, barrata di nero, delle copritrici alari. Frequenta, in piccoli gruppi, i boschi, nutrendosi di ogni tipo di alimento, ivi compresi i nidiacei e le uova di altri uccelli. Costruisce con ramoscelli un nido assai ampio, piazzandolo su alti alberi. È diffusa in Europa e in parte dell'Asia occidentale. Non molto dissimile d'aspetto, ma appartenente a un altro genere, è la ghiandaia azzurra americana (Cyanocitta cristata), caratterizzata da un grande ciuffo erigibile posto sul capo; saccheggia i nidi di altri uccelli e non esita ad assalire qualsiasi piccolo animale; vive nel Nordamerica, così come la ghiandaia di Steller (Cyanocitta stelleri), anch'essa fornita di un grande ciuffo. La denominazione di ghiandaia viene attribuita anche agli Uccelli Coraciformi della famiglia dei Coracidi appartenenti al genere Coracias. La ghiandaia marina (Coracias garrulus) ha un corpo robusto con piumaggio azzurro in corrispondenza della testa e delle parti inferiori del corpo, castano fulvo in corrispondenza del dorso. Vive di preferenza nei boschi, nutrendosi di insetti, rettili e anfibi ed è diffusa in parte dell'Europa e dell'Asia. Allo stesso genere appartengono la ghiandaia marina di Abissinia (Coracias abyssinicus) e la ghiandaia marina caudata (Coracias caudatus), entrambe dell'Africa orientale.

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