iperèmesi

sf. [sec. XIX; da iper-+greco émesis, vomito]. Vomito frequente e incoercibile. Una forma particolare è quella che può instaurarsi nei primi mesi di gravidanza ( gravidica), rendendo spesso impossibile qualsiasi alimentazione; non si tratta del solito malessere mattutino con nausea e vomito, ma di una condizione più grave che comporta perdita di peso, disidratazione e acidosi; in questo caso è necessario intervenire tempestivamente, ricoverando la paziente. L'iperemesi si riscontra pure nei gravi traumi cranici con frattura, negli ictus cerebrali, nei tumori endocranici per abnorme eccitazione del centro del vomito ed esprime, inoltre, un meccanismo di difesa messo in atto dall'organismo nelle intossicazioni alimentari; è infine riscontrabile in numerose malattie intestinali quali la dissenteria bacillare, il colera, la gastroenterite, ecc.

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