Descrizione generale

sf. [sec. XIV; da gravido]. Stato fisiologico della femmina dei Mammiferi dovuto allo sviluppo entro l'organismo di uno o più uova fecondate. La gravidanza corrisponde al periodo di tempo che intercorre tra la fecondazione e la nascita del feto: nella donna dura ca. nove mesi; in effetti, non essendo possibile una precisa valutazione, l'intervallo reale va da 265 a 280 giorni dopo l'inizio dell'ultima mestruazione.

Le fasi della gravidanza

"Per la diagnosi di età della gravidanza, per la crescita del feto e per il calendario della gravidanza vedi disegni e tabella al lemma del 10° volume." Dopo la fecondazione inizia la segmentazione dell'ovulo che si trasforma in un aggregato di cellule (morula); 6-7 giorni dopo, assunto l'aspetto di una vescicola tondeggiante (blastocisti), si annida nella mucosa uterina trasformata in decidua. Dopo l'annidamento, nell'embrione si differenziano successivamente due foglietti cellulari (endoderma ed ectoderma). All'inizio della terza settimana avviene la gastrulazione di cui il fenomeno più importante è la formazione del terzo foglietto embrionale, il mesoderma. Il corpo dell'embrione da circolare diviene ovalare, mentre in esso si riconoscono un'estremità cefalica e una caudale. Alla fine del primo mese l'embrione è ripiegato su se stesso con l'estremità caudale allungata; all'inizio della quinta settimana compaiono piccole protuberanze superiori e inferiori da cui origineranno gli arti. Nelle settimane successive l'embrione, che è avvolto dalla decidua parietale e da quella ovulare, differenzia i propri tessuti tanto che alla fine del secondo mese presenta tutti i caratteri della specie, pur misurando ca. 3 cm e pesando ca. 4 g: da tale periodo prende il nome di “feto”. Durante il terzo mese si forma la placenta attraverso cui avverranno tutti gli scambi con l'organismo materno e che assumerà funzioni di “barriera” per gran parte degli agenti tossinfettivi: la fase prefetale è quella, pertanto, di maggior rischio per lo sviluppo del nuovo organismo. In questo periodo gli occhi si coprono di palpebre, inizia il processo di ossificazione, si formano gli arti con le dita e si disegnano le labbra; l'attività proliferativa delle cellule è intensa e il feto raggiunge ca. 10 cm di lunghezza e un peso di ca. 100 g. Nei mesi successivi il feto assume compiutamente la forma umana attraverso l'organizzazione dei singoli apparati: alla fine del quarto mese è lungo ca. 21 cm e pesa ca. 250 g; è possibile percepire il veloce battito cardiaco e sono evidenti i caratteri esterni del sesso. Alla fine del quinto mese è lungo ca. 27 cm e pesa ca. 500 g; compaiono i capelli e le unghie e si percepiscono vivaci movimenti; successivamente si formano sopracciglia e ciglia che separano le palpebre, si costituisce il tessuto adiposo e il feto raggiunge, alla fine del sesto mese, i 33 cm con un peso di circa 1 kg. Alla fine del settimo mese sono ben sviluppati i vari sistemi a eccezione di quello nervoso: il feto, lungo ca. 39 cm e del peso di ca. 1,7 kg, se viene alla luce può sopravvivere posto entro un'incubatrice. Il completamento dell'organismo avviene negli ultimi due mesi: nell'ottavo la pelle assume il suo colore definitivo e viene tesa dal grasso; i testicoli discendono nello scroto, la lunghezza arriva a ca. 45 cm e il peso a 2,5 kg. Il feto a termine, lungo 50-52 cm e che pesa 3-3,5 kg "Le illustrazioni della crescita del feto e la tabella con il calendario della gravidanza sono a pag. 208 dell’11° volume." , sebbene abbia l'apparato cerebro-nervoso non del tutto sviluppato e le ossa craniche non completamente saldate, è in grado di svolgere in modo autonomo tutte le funzioni fuori dell'organismo materno.

Diagnosi precoce

La diagnosi precoce di gravidanza è basata su segni di presunzione, di probabilità e di certezza. I segni di presunzione consistono in nausea, vomito, salivazione abbondante; i segni di probabilità sono l'amenorrea, quando si verifica in donne sane, in età feconda, con flussi fino a quel momento regolari, l'aumento di volume e la diminuzione di consistenza dell'utero, alcune modificazioni delle mammelle. Segno certo di gravidanza in atto è la positività delle diagnosi biologiche (vedi Aschheim, Friedman, Galli-Mainini, reazioni di-) e immunologiche di gravidanza. Queste ultime si effettuano mettendo a contatto l'urina della donna presunta gravida con siero contenente anticorpi di antigonadotropina corionica umana; la reazione immunitaria avviene solo quando nell'urina della donna presunta gravida è presente gonadotropina corionica che agisce da antigene.

Igiene

L'osservanza di alcune semplici norme igieniche influisce positivamente sull'evoluzione della gravidanza, sul parto e, in molti casi, sulla buona salute futura dello stesso nascituro. L'alimentazione della donna gravida deve essere varia ed equilibrata. Le proteine, che sono di fondamentale importanza per il nuovo organismo, vanno introdotte in quantità sufficiente (ca. 100 g al giorno) a costituire il 15-20% dell'apporto calorico totale. I grassi, in una dieta equilibrata, devono costituire il 25-30% e i carboidrati il 55% del fabbisogno di calorie. È necessaria un'adeguata alimentazione a base di frutta e verdura fresca, cioè ricca di vitamine, nonché di latte e dei suoi derivati contenenti calcio e fosforo indispensabili per la formazione delle ossa e per evitare danni alla dentatura della donna. È bene evitare un'eccessiva ingestione d'acqua e limitare, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, l'assunzione di sale. L'aumento di peso deve essere accuratamente controllato e contenuto a circa 1 kg al mese; gli alcolici e il fumo vanno eliminati potendo essere dannosi per il feto. L'abbigliamento deve essere costituito da abiti che non stringono il tronco; l'igiene personale va curata (bagni o docce tiepide), in particolare quella dei denti, data la facile decalcificazione, se del caso attraverso controllo odontoiatrico. La cura del seno e dei capezzoli è importante affinché siano predisposti a un allattamento regolare. Le pigmentazioni, che compaiono soprattutto sul volto (cloasma gravidico), non hanno alcun significato patologico e di solito scompaiono dopo il parto. Lo stato gravidico va seguito da un medico; in particolare debbono essere controllati periodicamente la formula leucocitaria, l'omeocitostasi, l'azotemia, la glicemia, l'albuminuria e la pressione arteriosa nonché il buon funzionamento dell'intestino. All'inizio della gravidanza è necessario determinare il gruppo sanguigno e il fattore Rh e, se del caso, eseguire la reazione di Wasserman.

Profilassi

Dal punto di vista della profilassi si è accertato che molte sostanze esogene che vengono assorbite dalla madre possono passare attraverso la placenta e arrivare al feto. Sostanze chimiche, che per un organismo adulto non risultano dannose perché vengono rapidamente metabolizzate ed eliminate, una volta raggiunto il feto possono invece causare danni anche assai gravi, in quanto molti sistemi enzimatici epatici detossificanti del feto maturano soltanto dopo la nascita. Da ciò l'opportunità di fare diagnosi precoci di possibili malattie congenite o acquisite, per esempio mediante l'amniocentesi, cioè il prelievo di piccole quantità di liquido amniotico eseguito pungendo l'utero gravido per via transaddominale o per via vaginale. Nel liquido amniotico, infatti, sono sospese cellule fetali vive che possono essere studiate permettendo diversi tipi di diagnosi in riferimento all'intossicazione da sostanze dannose, alle condizioni di vitalità del feto, alle malattie congenite dismetaboliche o malformative del nascituro, ecc. Altri metodi di indagine sono l'ecofetografia, un procedimento che permette di ottenere immagini del feto mediante ultrasuoni, e lo studio del muco cervicale. Quest'ultimo, infatti, contiene anche cellule fetali, sebbene in quantità molto minori che nel liquido amniotico, che, coltivate con tecniche molto sofisticate, permettono di diagnosticare circa novanta malattie congenite e acquisite, da quelle relativamente frequenti (mongolismo, spina bifida, ecc.) ad altre più rare (focomelia, cecità, sordità, ecc.) acquisite per uso di farmaci o per intossicazione da composti chimici.

Gravidanza protratta

Gravidanza protratta (od oltre il termine) viene denominato uno stato gravidico che supera di almeno 15 giorni il termine presunto. La mortalità perinatale è in questi casi elevata, probabilmente per un difetto di ossigenazione fetale conseguente a processi di senescenza placentare. Se la diagnosi viene confermata dagli esami amnioscopici, ormonali, radiologici, oltre che dai dati anamnestici e clinici, è opportuno indurre il parto con stimolazione medica o ricorrere al parto cesareo.

Gravidanza ectopica o extrauterina

Si sviluppa al di fuori dell'utero soprattutto (95% dei casi) a livello delle tube. I villi placentari, impiantati in una sede anomala, perforano la sottile parete tubarica distesa dall'aumento di volume dell'embrione. Di conseguenza si verifica un versamento di sangue nella cavità peritoneale che, se è improvviso e abbondante, provoca una inondazione peritoneale acuta, se invece è progressivo, determina un ematosalpinge o un ematocele. Il trattamento della gravidanza ectopica è di solito chirurgico; per fermare l'emorragia è sufficiente asportare totalmente o parzialmente la tuba gravida.

Gravidanza gemellare

È sovente accompagnata da un'accentuazione dei segni funzionali gravidici, cioè da vomito di intensità maggiore rispetto a una gravidanza normale, da più forti disturbi respiratori e cardiocircolatori, da notevole varicosità. La diagnosi, difficile nei primi mesi, può essere suggerita, a gravidanza avanzata, dal cospicuo volume dell'addome e confermata dall'ascoltazione di due battiti fetali separati e dall'esame radiologico. Il parto, che per la sovradistensione dell'utero avviene spesso prima del termine, è più prolungato del normale; l'espulsione del secondo feto avviene di solito 10-20 minuti dopo il primo. Dopo il parto può verificarsi un'emorragia per atonia dell'utero sovradisteso, per cui è consigliabile che questo avvenga in ospedale.

Gravidanza falsa

Condizione per cui la donna, in assenza di un reale sviluppo embrionale, ha sintomi simili a quelli di una vera gravidanza. Si accompagna spesso a manifestazioni apparentemente oggettive come la cessazione delle mestruazioni, un aumento del volume mammario e addominale, nausea e vomito, mentre tutti i test risultano negativi. Questo disturbo è spesso legato a fattori psichici e a disordini endocrini.

E. Benson, Manuale di ostetricia e ginecologia, Padova, 1970; J. R. Willson, C. T. Beecham, E. R. Carrington, Ostetricia e ginecologia, Roma, 1973; J. Balaskas, G. Yehudi, Avremo un bambino, Como, 1989.

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