marmòtta

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sf. [sec. XIV; dal francese marmotte].

1) Nome di diverse specie di Roditori Sciuromorfi della famiglia degli Sciuridi e in particolare di quelle appartenenti al genere Marmota diffuse con 16 specie sulle montagne dell'Europa, dell'Asia e del Nordamerica. Per estensione, la pelliccia dell'animale, a pelo folto e caldo, usata per la confezione di cappotti, giacche e colli. § Le marmotte hanno testa grossa, orecchie corte, occhi ben sviluppati, tronco tarchiato e pesante, arti corti, gli anteriori molto robusti, conformati per lo scavo. Gregari o solitari, questi animali hanno abitudini diurne o notturne; tutte le specie scavano tane profonde a più entrate; quella invernale ha una camera di ibernazione nella quale trascorrono i mesi di letargo (che possono essere, nelle regioni più settentrionali, fino a otto). La specie più nota è la marmotta delle Alpi (Marmota marmota), presente in Italia sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali, lunga da 50 a 60 cm, con coda di 15-20 cm, pesante 3-6 kg e dal manto bruno-grigiastro. Diurna e amante del sole, questa specie si ciba di erbe e radici; in caso di pericolo emette un caratteristico fischio. Da giugno a luglio le femmine partoriscono 2-4 piccoli; la durata media della vita è di 15-18 anni. Altre specie importanti sono il bobak (Marmota bobak) delle steppe dell'Europa orientale, dell'Himalaya e della Siberia, e la Marmota monax del Canada e degli Stati Uniti settentrionali.

2) Fig., persona pigra, indolente, sorniona: quel ragazzo è una marmotta; dormire come una marmotta, dormire moltissimo e profondamente; svegliati, marmotta!, svegliati, dormiglione.

3) Segnale basso usato per le segnalazioni ferroviarie di manovra. Formate da una scatola a forma di parallelepipedo, con i lati più lunghi verticali, che può ruotare di 90º intorno a un asse verticale, le marmotte hanno una faccia a strisce diagonali alternate bianche e nere e l'altra bianca con riquadratura nera. A queste facce corrispondono di notte rispettivamente una luce violetta e una luce bianco-lattea.

4) Nome comune usato per indicare la specie di pianta Prunus brigantiaca della famiglia Rosacee (sottofamiglia Prunoideae) diffusa sulle Alpi occidentali, fra 1000 e 1800 m di altitudine; i semi contengono una sostanza oleosa con proprietà antireumatiche.

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