qigong

s. [cinese qigong, pratica energetica]. Terapia dolce, affermatasi in Cina sotto la dinastia Ming (1368-1644), atta a promuovere il flusso del qi (energia essenziale dell'universo) nell'organismo con vari sistemi, tra cui esercizi lenti e cadenzati, eseguibili senza un ordine preciso, tecniche di respirazione, yoga taoista, meditazione buddista. Inizialmente riservata a pochi eletti, questa pratica si è diffusa in Oriente verso la metà del XX sec.; lo stesso Mao Zedong ne ha riconosciuto la validità e l'ha riportata in auge dopo la parentesi della rivoluzione culturale (1966-69). Rifacendosi ai principi ispiratori della medicina tradizionale cinese, i suoi sostenitori ritengono che i movimenti fluidi, abbinati al controllo del respiro e alla focalizzazione del soggetto su quanto avviene all'interno del corpo, migliorino l'ossigenazione tissutale, allevino il dolore e favoriscano il rilassamento. Il qigong ha un valore educativo e mira a salvaguardare il benessere dell'organismo più che a curare disturbi specifici.

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