ribaditrice

sf. [da ribadire]. Macchina fissa o mobile usata per ribadire i chiodi usati per la chiodatura di laminati e profilati. Le ribaditrici fisse sono costituite da un basamento che sostiene un controstampo su cui si appoggia la testa del chiodo e da un braccio superiore recante una mazza con lo stampo per foggiare la testa di ribaditura. Abbassando il braccio lo stampo viene premuto sul chiodo interposto fino allo schiacciamento completo dell'estremità da ribadire. Nelle ribaditrici mobili, adatte a lavori su grandi strutture, il controstampo può essere spostato nella posizione più opportuna e la parte comprendente la mazza e il motore è sospesa a un paranco. Le ribaditrici mobili sono generalmente a funzionamento pneumatico o, più raramente, oleodinamico. Esistono anche ribaditrici portatili analoghe a quelle mobili, utilizzate in carpenteria metallica e del legno. In meccanica fine, la ribaditrice fissa rigidamente su piastre, generalmente metalliche, chiodi, perni o bussole. Le ribaditrici più piccole possono agire per semplice compressione (meccanica o pneumatica); più comunemente, però, impiegano un punzone foggiato a lama, sulla cui testa viene esercitata un'azione di rapido martellamento. § In pelletteria si usano ribaditrici per realizzare la ribaditura di pezzi quali occhielli, rivetti, ecc., oppure per effettuare ripiegature o rimbordi, a freddo o a caldo, sui materiali in lavorazione. L'operazione consiste essenzialmente nell'unire, mediante pressione adeguata, gli elementi accessori (per esempio, gli occhielli) o le parti ripiegate, se necessario con l'ausilio di collanti.

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