tàrga

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sf. [sec. XIV; dal francone targa, scudo].

1) Lastra di metallo o di altro materiale, di forma per lo più rettangolare, che porta inciso un nome o altre iscrizioni: sulla porta c'era una targa con scritto “avvocato”; in questo senso comune il dim. targhetta. In particolare: targa di circolazione (o targa, per antonomasia), quella che porta i dati di immatricolazione di un autoveicolo o di un motociclo e che viene fissata esternamente sulla parte anteriore e posteriore dei veicoli stradali a motore; targa internazionale, quella che reca la sigla dello stato in cui il veicolo è immatricolato; per estensione, i dati riportati sulla targa: prendere la targa dell'auto investitrice. § In caso di smarrimento, sottrazione o distruzione della targa di riconoscimento o del suo duplicato di rimorchio, l'intestatario della carta di circolazione deve farne denuncia agli organi di polizia i quali ne rilasciano ricevuta; questa permette la circolazione del veicolo con un pannello a fondo bianco riportante le indicazioni contenute nella targa originaria. Qualora la targa di riconoscimento o il suo duplicato non siano stati ritrovati, si fa luogo a nuova immatricolazione.

2) Lastra di metallo, per lo più prezioso, con fregi e iscrizioni, che si dà come premio in una gara sportiva, come ricordo di una manifestazione e simili; per estensione, nome di alcune gare sportive che hanno come premio una targa: la targa .

3) Elemento architettonico decorativo, per lo più a forma di scudo, contenente lo stemma della casata, fregi, iscrizioni.

4) Scudo militare piuttosto leggero e di piccole dimensioni, per lo più di forma rettangolare con gli angoli smussati, in uso nel tardo Medioevo.

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