travatùra

sf. [sec. XVII; da trave]. Nelle costruzioni, struttura reticolare, detta anche travata, formata da un insieme di aste vincolate ai nodi, così da costituire un elemento resistente e indeformabile. La travatura reticolare ha tratto la propria origine dalla necessità di impiegare strutture sempre più leggere per superare luci sempre più grandi; è formata da due elementi continui (correnti) e da un'anima scomposta in elementi lineari, verticali (montanti) e inclinati (diagonali), destinati ad assorbire le sollecitazioni tangenziali che nascono con l'inflessione dei correnti e ne determinano lo scorrimento relativo, mediante la sola azione di trazione o di compressione. Tenendo conto del meccanismo resistente della struttura reticolare è possibile ridurre il numero delle aste al minimo strettamente necessario e disporle in triangolazioni semplici, con lati e angoli simili per garantire una regolare distribuzione degli sforzi. Esistono numerosi esempi di travature ottenute con triangolazioni semplici, anche se con disposizioni diverse secondo i diversi regimi statici ricercati: la travatura Warren, nella quale tutte le diagonali risultano tese consentendo l'impiego di aste molto snelle; la travatura Howe, con montanti tesi e diagonali compresse; la travatura Pratt, con regime inverso alla precedente e cioè con compressione nei montanti, i quali, avendo minore lunghezza, sono meno soggetti a svergolamento. È possibile ridurre ulteriormente l'instabilità delle aste compresse diminuendone la luce libera di inflessione con l'introduzione di una seconda triangolazione; inoltre, per affrontare il caso particolare di possibili inversioni nelle condizioni di carico, si sono realizzate travature con diagonali sdoppiate, però senza alcun vantaggio per l'aumentato numero di aste . Sono state studiate travature molto alleggerite, cioè poste ad altezza variabile secondo l'andamento del momento. Il materiale che viene usato più comunemente nelle travature reticolari è l'acciaio, per le sue particolari caratteristiche di resistenza, sia a trazione sia a compressione, di leggerezza e di semplicità di giunzione mediante chiodatura o saldatura.

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