Come era organizzata l’educazione dei bambini nell’Antica Roma?

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Nella Roma antica l'istruzione era una pratica molto importante con la quale i bambini venivano "traghettati" verso l'età adulta. Sia i bambini che le bambine, dopo essere stati allevati dalla nutrice, venivano affidati alle cure di un pedagogo che, svolgendo l'attività di educatore, seguiva i piccoli fino al settimo anno di età.

Era infatti a sette anni che cominciava la scuola vera e propria, sia privatamente che in appositi istituti. L'istruzione e la pratica scolastica divennero consuetudine soprattutto nella Roma imperiale, quando l'intera struttura dell'educazione divenne complessa e finemente articolata.

Inizialmente il bambino veniva iniziato al ludus letterarius, grado scolastico durante il quale veniva insegnato a leggere, scrivere e far di conto. Per coloro che proseguivano gli studi, dopo i tredici/quindi anni arrivava il momento di essere affidati ad un grammaticus, la cui materia di insegnamento era la retorica, pratica tenuta in gran conto nell'antica Roma. Essa, infatti, era fondamentale per qualsiasi tipo di carriera importante. Contemporaneamente, allo scolaro venivano impartite lezioni di geografia, storia e scienze naturali.

I più meritevoli, poi, passavano sotto l'ala del rethor, ultimo grado dell'istruzione romana. Era in questa fase che all'allievo veniva insegnata la vera e propria arte dell'eloquenza, fondamentale per l'attività politica.

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