Streaming

Tale neologismo, anche media streaming, raccoglie nel suo significato il complesso di tecnologie che attraverso una sessione interattiva con un host server permettono il trasferimento continuo e progressivo di flussi di informazione digitale, audio e video, consentendo di ottenere “stazioni trasmittenti” in tempo reale (anche contenuti live) o in tempo schedulato (on demand). La parola deriva dal significato del termine inglese to stream, ovvero far fluire. Nel processo il browser utente (ad esempio Internet Explorer o Firefox) o il plug-in dedicato (ad esempio Real Audio), partono visualizzando i dati e accompagnando l’intera trasmissione del file. Questa tecnologia, preferita per visionare o ascoltare file molto grossi, è l’opposto del download dei file e richiede un alto grado di compressione dei dati: per esempio lo streaming audio è compresso usando audio codec per formati tipo mp3, Vorbis o AAC. Lo streaming video è compresso tramite un audio codec come H.264 o WebM. Le tecnologie streaming stanno diventando sempre più popolari in internet e perché lo streaming funzioni bene per l’utente che riceve il file, occorre che il dispositivo o computer che legge il flusso di dati, sia veloce a immagazzinare i dati e inviarli con continuità all’applicazione residente che ha il compito di decomprimerli e convertirli in audio e video. Nel caso che il flusso di dati entri più in fretta del tempo di lettura dell’applicazione, occorre che l’eccesso di dati sia salvato in un archivio (buffer) di memoria per poi essere letto successivamente. Nel caso contrario il flusso di dati può avere dei momenti di interruzione, che rendono discontinua la visione o l’ascolto dei file.