Lesioni da decubito

Le lesioni da decubito costituiscono una delle più gravi complicazioni connesse con la prolungata permanenza a letto, soprattutto nei malati anziani. Sono piaghe della cute e dei tessuti sottostanti, che tendono a estendersi in ampiezza e profondità. Sono dovute alla compressione prolungata tra due superfici dure, costituite dal piano osseo e da quello d'appoggio, che provoca una riduzione dell'irrorazione sanguigna, fino alla necrosi dei tessuti. I soggetti più a rischio sono: le persone di età avanzata con muscolatura indebolita, spesso soggette a macerazione dei tessuti, dovuta a incontinenza urinaria o fecale non prevenuta da adeguate cure igieniche; le persone con difetti di circolazione; le persone obese, perché il tessuto adiposo è poco irrorato e l'eccessivo peso rende difficile la mobilizzazione; le persone molto magre o cachettiche, le cui prominenze ossee pronunciate aumentano il rischio di compressione.
La lesione da decubito passa attraverso le seguenti fasi: arrossamento; formazione di vescicole; escoriazione; necrosi.

La prevenzione delle lesioni da decubito
La prevenzione si basa su un'accurata igiene e frizioni frequenti; sul cambiamento di posizione del malato ogni 2-3 ore, sulla sostituzione frequente della biancheria del letto, sull'uso di strumenti quali i materassi antidecubito e presidi in silicone o in gel (materassi o cuscini).
In presenza di un arrossamento, sarà utile la detersione, il massaggio (frizione) e l'idratazione locale tramite pomate specifiche. Se invece è presente anche un'escoriazione, è opportuna un'accurata disinfezione con appositi prodotti. È comunque consigliabile richiedere il parere di un medico.