Giornata internazionale dei Desaparecidos: perché si celebra

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Persone sparite nel nulla, come in un gioco di prestigio. Eppure non si tratta come in altri casi di una sparizione volontaria, bensì forzata. Le vittime di questa pratica sono noti in tutto il mondo con un termine spagnolo: desaparecidos. A loro è dedicata la Giornata internazionale dei desaparecidos che in tutto il mondo si celebra il 30 agosto.

La giornata è stata istituita il 21 dicembre 2010 dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 65/209. L'impulso che ha portato alla creazione di questa giornata è venuto dalla organizzazione non governativa del Costa Rica Federación Latinoamericana de Asociaciones de Familiares de Detenidos-Desaparecidos (FEDEFAM). L'obiettivo: sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei desaparecidos e sulle attività delle organizzazioni impegnate in questo campo: l'Alta Commissione per i Diritti Umani dell'Onu (OHCHR), la Croce Rossa internazionale (ICRC) e Amnesty International tra gli altri.

Il fenomeno si è ormai diffuso in tutto il mondo e desta notevoli preoccupazioni in tutta la comunità internazionale. Le vittime designate sono gli attivisti nel campo della difesa dei diritti umani, bambini e disabili.

Le sparizioni forzate sono commesse da agenti dello Stato o da persone che agiscono per conto dello Stato. Una volta catturata la persona presa di mira, il cui arresto o la cui detenzione vengono sistematicamente negati, le autorità pongono questo essere umano al di fuori della protezione della legge. Quasi mai viene portata di fronte a un giudice e raramente vengono registrati il suo “reato” o il luogo di detenzione. Molto più frequenti sono le torture e le uccisioni.

Secondo le stime di Amnesty International, dal 2011 al 2015 in Siria sono scomparse quasi 85.000 persone: oppositori politici, difensori dei diritti umani, attivisti così come semplici cittadini o insegnanti che avevano preteso il pagamento degli stipendi.

In Messico, dal 2007, i desaparecidos sotto il governo del presidente Peña Nieto sono quasi 25.000. Qui la detenzione arbitraria è particolarmente diffusa per estorcere confessioni. Inoltre, complice anche il nuovo codice procedurale, da giugno 2016 la polizia ha più poteri per condurre le indagini, complicando la situazione. Amnesty ha dedicato al tema un report: "Falsi sospetti: le detenzioni arbitrarie della polizia in Messico“.

In Bosnia ed Erzegovina, a due decenni di distanza dalla fine del conflitto degli anni Novanta, la sorte di oltre 8000 scomparsi resta sconosciuta.

Secondo queste cifre dunque, il fenomeno della sparizione forzata, usata come metodo per ridurre al silenzio le voci critiche dei governi e regimi, nonché incutere terrore e paura in determinati gruppi sociali, continua incontrastato in tutto il mondo. Ne è un esempio anche il caso della morte di Giulio Regeni, scomparso e poi ritrovato morto in Egitto: un mistero che ancora oggi contrappone società civile e Stato italiano, che non riesce ancora a gettare completa luce sul caso.

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