D-Day, tutto sullo sbarco in Normandia

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Alle prime luci dell’alba del 6 giugno 1944, le forze Alleate attuarono una delle più imponenti e complesse operazioni militari della storia: lo Sbarco in Normandia. Ricordato come il giorno che diede inizio al processo di liberazione dell'Europa dal giogo nazista, il “D-Day" fu un intervento tanto atteso e meticolosamente pianificato, ma fu anche uno dei più gravi spargimenti di sangue di militari e civili della Seconda Guerra Mondiale. 

Alpha (canale 59 del digitale terrestre) dedica due serate a questo grande momento storico con "D-Day: lo sbarco in Normandia". Attraverso filmanti inediti e immagini restaurate, lo spettatore avrà la possibilità di diventare testimone di quella che è sempre stata definita come una "missione impossibile". In attesa di queste due serate speciali in TV, in onda il 2 e il 3 giugno alle 21.55, andiamo a scoprire di più sullo Sbarco in Normandia, momento cruciale della storia mondiale.

Sbarco in Normandia, il giorno che cambia il corso della storia
Il nome in codice di questo massiccio intervento militare era in realtà “operazione Neptune”, e riguardava solo la parte marittima della ben più ampia “operazione Overlord” il piano di invasione dell’Europa continentale, messo a punto dagli Alleati per annientare le forze naziste.

La giornata dello Sbarco in Normandia è considerata una delle date più importanti di tutto il XX secolo perché cambiò per sempre il corso della storia. L'obiettivo degli Alleati era quello di aprire un secondo fronte in Europa, liberare la Francia dall’occupazione nazista e dirigersi verso la Germania. Aprendo un secondo varco si sarebbe così potuto alleggerire il fronte orientale sul quale, ormai da tre anni, l'Armata Rossa stava sostenendo un estenuante confronto contro i tedeschi. Lo sbarco in Normandia, e la conseguente battaglia che si verificò, fu dunque un momento cruciale della storia perché cambiò per sempre le sorti della guerra nel vecchio continente in favore delle forze Alleate, togliendo ogni speranza alle forze dell'Asse.

Perché lo sbarco in Normandia è chiamato il "giorno più lungo”?
Lo sbarco in Normandia è anche passato alla storia come il "giorno più lungo” perché così lo definì Erwin Rommel, il feldmaresciallo che prese il comando delle forze tedesche dall'Olanda al fiume Loira. Egli infatti si rivolse com queste parole al suo attendente in uno dei convulsi giorni che precedettero l’attacco: «Le prime ventiquattr’ore dell’invasione saranno decisive: per gli alleati, come per la Germania, quello sarà il giorno più lungo».

D-Day: i numeri dello sbarco
Il contingente coinvolto nello sbarco in Normandia fu davvero imponente: vennero messi in campo 5.000 tra navi e mezzi anfibi, 104 cacciatorpedinieri, inoltre vennero paracadutati 20.000 uomini e furono fatti sbarcare 130.000 soldati. A supporto della più imponente armata marittima mai vista, venne anche schierata una flotta aerea ugualmente massiccia, tanto che nella sola giornata del 6 giugno si verificarono sulla Normandia 10.743 missioni aeree e furono sganciate 12.000 tonnellate di bombe. Come incredibili furono le cifre riguardanti i mezzi e gli uomini impiegati, così lo furono anche le perdite. In quella giornata il numero delle perdite totali per gli Alleati fu nel complesso di circa 10.300 uomini, di cui 2.500 morti, mentre non è conosciuto il numero totale delle perdite tedesche, anche se si stima sia stato tra i 4.000 e i 9.000 uomini.

D-Day, perché si chiama così
La data dello sbarco in Normandia è conosciuta come D-Day perché nel gergo militare inglese “D-Day” indica l'inizio di una missione. Prima del 6 giugno 1944, il codice “D-Day" era stato usato in moltissime altre missioni per designare il giorno di un'operazione imminente di cui la data non era ancora confermata o tenuta segreta. Ma è proprio dopo il 6 giugno 1944 che il termine “D-Day” si legò in maniera indissolubile allo sbarco in Normandia. Secondo altre ipotesi invece D-Day significherebbe "Deci-sion Day", ovvero il giorno della decisione, oppure "Deliverance Day", cioè il giorno della liberazione.

Sbarco in Normandia: per approfondire
Sono tantissimi gli articoli, i libri e i documentari scritti e prodotti sullo sbarco in Normandia. Per chi desidera approfondire l’argomento, consigliamo la lettura del libro di Stephen E. Ambrose “D-Day - Storia dello sbarco in Normandia”, pubblicato da Rizzoli, (Milano 2002). Altro libro consigliato è “Overlord. Il D-Day e la battaglia di Normandia” di Max Hastings, edito da Mondadori (Milano, 1999).