8 donne che hanno segnato il nostro tempo

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Da Oprah Winfrey ad Amani Ballour, passando per Jacinda Ardern, otto personalità femminili che hanno contribuito con parole e azioni a lasciare un segno nella nostra epoca.

Le donne che cambiano il mondo sono ovunque. Dalla Silicon Valley ai più remoti villaggi del mondo. Raccontarle è uno strumento di liberazione di tutte coloro che, per condizioni avverse, non riescono ad affermare i propri diritti - da una giusta paga a una vita libera. A queste donne forti è dedicato il libro Women. Un tributo di National Geographic alle donne (Whitestar). Tra le oltre 400 foto raccolte, abbiamo scelto 8 personalità che hanno segnato il nostro tempo.

Oprah Winfrey

Oprah Winfrey, all'anagrafe Orpah Gail Winfrey, è nata a Kosciusko, Mississipi, il 29 gennaio 1954. È una delle conduttrici televisive più famose e influenti della terra. Il suo patrimonio di 2,7 miliardi di dollari l'ha portata nella classifica di Forbes dedicata alle persone più ricche del mondo. La sua scalata al successo è iniziata da un'infanzia misera, segnata da abusi sessuali. Poi, il riscatto. Ha recitato ne Il colore viola (1985), The Butler (2013), Selma, La strada per la libertà (2014). Anche in questo campo ha raggiunto notevoli successi. Oggi è proprietaria di una rete televisiva e del The Oprah Magazine. Il suo impegno nel sociale è visibile in iniziative come la fondazione di una scuola di preparazione all'università per le giovani sudafricane. Con un tasso di promozione del 100%, per tutte lei è Mamma O.

«Sforzati di ascoltare e capire la verità. che hai dentro di te. Le voci del mondo esterno - tua madre, i tuoi professori, i tuoi amici, i tuoi superiori - finiscono per sovrastare la tua vera voce, se permetti loro di farlo. Ma se ascolti te stessa troverai la risposta alle tue domande».

Chimamanda Ngozi Adichie

Chimamanda Ngozi Adichie è nata a Enugu, Nigeria, il 15 settembre 1977. Quinta di sei figli, ha frequentato l'università prima in Nigeria e poi negli Stati Uniti. È diventata una scrittrice pluripremiata. I suoi romanzi, Ibisco viola (2003) e Metà di un sole giallo (2006). Star delle conferenze Ted, nel 2012 tiene un discorso dal titolo Dovremmo essere tutti femministi. Quel talk è diventato uno dei libri più famosi del movimento contemporaneo. Nel discorso di accettazione del premio Pinter, Adichie riportò le critiche che aveva ricevuto per le sue posizioni di difesa dei diritti delle donne e di condanna della criminalizzazione dell’omosessualità in atto in Nigeria. Un giornalista le obiettò che il suo pubblico avrebbe preferito che lei «stesse zitta e continuasse a dedicarsi alla scrittura”. Ma lei tira dritta per la sua strada.

«A tutti piace piacere, ma ci si aspetta che le donne pensino di dover piacere, e questo sovente le spinge a fingere di essere ciò che non sono [. . .]. Il mio consiglio è: siate voi stesse».

Nancy Pelosi

Nancy Patricia Pelosi è nata a Baltimora il 26 marzo 1940. Trascorre la sua infanzia e la sua adolescenza nella città natale, dove suo padre diventa prima sindaco e poi deputato. La giovane Nancy ha dunque sempre respirato politica in casa. Ciò l'ha portata a intraprendere la stessa carriera. È stata speaker alla Camera dei rappresentanti dal 2007 al 2011 e poi dal 2019 al 2023, diventando la prima donna californiana e italoamericana a ricoprire questa carica. La sua posizione di primo piano l’ha spesso esposta agli attacchi dei suoi avversari, mentre le sue capacità legislative e negoziali hanno fatto la differenza nei successi del suo partito.

«Credo che per molte donne la barriera che impedisce la completa realizzazione sia una questione di fiducia in sé stesse. A loro dico: siate consapevoli della vostra forza, siate voi stesse, non c’è nessuno come voi».

Jacinda Ardern

Jacinda Ardern è nata a Hamilton, Nuova Zelanda, il 26 luglio 1980. Cresciuta secondo le tradizionimormoni, durante gli studi è stata rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione della scuola. La politica scorreva nel suo sangue. Laureata in scienze politiche e pubbliche relazioni, è stata avviata alla politica da sua zia Marie Ardern. È entrata nel Partito Laburista a 17 anni e ha riempito la sua giovinezza di esperienze politiche. A 39 anni, in concomitanza con la nascita del suo primo figlio, è diventata il 40° Primo Ministro della Nuova Zelanda. La sua forza, il suo impegno, ma anche il suo coraggio l'hanno spinta a rassegnare le dimissioni il 19 marzo 2023.

«Scopri che cosa ti dà gioia e perseguilo. Il che, naturalmente, significa superare le proprie insicurezze. E se non ce la fai, prendi esempio da chi ha trovato la forza per andare avanti e riprova!».

Christine Lagarde

Christine Lagarde è nata a Parigi, Francia, il 1° gennaio 1956. Nata Lallouette, ha fatto parte della squadra francese di nuoto sincronizzato. Dopo la laurea in legge presso l'Università di Paris-Nanterre, ha lavorato come stagista per il deputato statunitense William Cohen, futuro Segretario alla Difesa della Presidenza Clinton. Inoltre, appena quarantenne, è diventata la prima donna a dirigere il più grande studio legale al mondo, Baker & McKenzie. Oggi è una della donne più potenti del mondo - anche secondo Forbes - e dal 2011 al 2019 ha guidato il stagista per il Fondo Monetario Internazionale. Oggi è alla guida della Banca Centrale Europea e dalla sua posizione ha pubblicamente condannato il sessismo e le molestie sessuali negli ambienti a predominio maschile, oltre alla disparità salariale di genere.

«C’è una costante carenza di fiducia in noi stesse, a volte di più, a volte di meno. Non foss’altro perché i modelli di ruolo sono pochi, il cammino è incerto e a volte mancano l’amore, il sostegno e l’incoraggiamento».

Christiane Amanpour

Christiane Amanpour è nata a Londra il 12 gennaio 1958. A 11 anni è fuggita da Teheran insieme alla sua famiglia, subito prima della rivoluzione del 1979. Ha frequentato l'università negli Stati Uniti e nel 1983 è stata assunta alla Cnn. Dopo dieci anni si è ritrovata corrispondente dalla Bosnia. Il suo campo di azione è il giornalismo di guerra. I suoi servizi sui costi umani dei conflitti ne hanno fatto una delle firme più celebrate del mondo. Durante gli oltre 35 anni alla Cnn, ha effettuato reportage di guerra dal Ruanda e dalla Somalia al Pakistan, Iraq e Afghanistan, costruendosi la fama di donna determinata e coraggiosa. Oggi è la corrispondente capo internazionale della Cnn, oltre a condurre un programma di politica internazionale sulle reti Pbs.

«Nonostante tutte le conquiste e i successi di tante donne in praticamente tutti i campi immaginabili, esiste ancora un radicato pregiudizio - che definirei “istituzionale” - nei loro confronti. E poiché tale pregiudizio è inconsciamente fatto proprio anche dalle donne, è davvero un grosso problema. Temo che la mentalità patriarcale sia ancora ben radicata, dunque la cosa più importante è riuscire a portare gli uomini dalla nostra parte. E gli uomini devono collaborare, perché non si tratta semplicemente di ribaltare le posizioni di potere: non vogliamo sostituire al dominio maschile quello femminile, ma perseguire l’uguaglianza. Vogliamo rendere piano il terreno di gioco e smetterla di giocare in salita! Ma non possiamo riuscirci senza l’appoggio degli uomini».

Zhang Xin

Nota come “la donna che ha costruito Pechino”, Zhang Xin è nata nella capitale cinese nel 1956. Da bambina cresciuta al tempo della Rivoluzione Culturale, Xin ha dormito sulla scrivania di sua madre, traduttrice. Si è trasferita ad Hong Kong, dove ha conosciuto il capitalismo. Ha messo da parte ogni centesimo per trasferirsi a Londra. Dopo la laurea in economia all'Università del Sussex e il master a Cambridge, è tornata a Pechino. Qui ha conosciuto Pan Shiyi, si sono sposati e hanno costruito un impero immobiliare. Oggi può vantare una fortuna di oltre tre miliardi di euro e il merito di aver portato nel suo Paese gli architetti più famosi del mondo.

«Le donne d’oggi devono ancora affrontare le stesse sfide delle loro madri. Quando hanno dei figli sono costrette a scegliere se continuare a lavorare o fare la casalinga. Vedo molte donne alle prese con questo problema: desidererebbero trascorrere più tempo con i figli dopo la nascita, magari anche un paio d’anni, ma se vogliono cogliere le prospettive di carriera non possono permetterselo».

Amani Ballour

Amani Ballour è nata nel 1987 in Siria. È diventata famosa per aver partecipato al documentario The Cave, che ha anche ricevuto una nomination agli Oscar. In questo film si racconta la sua storia di lotta e resistenza alla guida dell'ultimo ospedale operativo di Damasco. Ha combattuto la sua guerra in prima linea, in corsia, ma anche sui social, lanciando appelli per fermare gli orrori nel suo paese. Nonostante le condizioni disperate, nella Siria a maggioranza musulmana c’è ancora chi non tollera la presenza di un medico donna, ma lei confida che, pur tra mille difficoltà, le donne possano riuscire a «trasformare questa realtà [...] ma nulla potrà mai cambiare se continuiamo a chiuderci in casa spaventate».

«Nutro la speranza che un giorno tutte le donne possano accedere all’istruzione e ottenere il lavoro cui aspirano. Credo si debba cominciare con piccoli progetti nei quali coinvolgere le donne, in modo da fornire loro un reddito su cui fare assegnamento per perseguire i propri obiettivi».

Stefania Leo

Foto apertura: 123rf