Satellite Uars in caduta sulla Terra: i rottami a rischio collisione col nord Italia

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Fluttua nello spazio, orbita intorno alla Terra, si trova su Venere, Marte e sulla Luna. Parliamo della spazzatura spaziale, ovvero di tutti quegli oggetti lanciati dall'uomo nel cosmo nel corso delle più svariate missioni. Un problema che sembra essere lontano anni luce, ma che ci riguarda da vicino quando la sopracitata spazzatura rischia di collidere col nostro pianeta.

E’ il caso dell’Upper Earth Research, vecchio satellite della Nasa che potrebbe impattare con la Terra. Un satellite non più operativo che, a contatto con l'atmosfera terrestre, si distruggerà disperdendo i suoi detriti sul nostro pianeta, andando a toccare, secondo le ultime stime, anche il Nord Italia.

Grosso come un autobus, l’Uars (questo il suo acronimo) arriva a pesare 5,5 tonnellate per una lunghezza di ben dieci metri: quando il contatto con la nostra atmosfera sarà effettivo ed entrerà in gioco l'attrito, esso brucerà dando vita a tanti 'piccoli' frammenti che, con effetto pioggia, impatteranno col nostro pianeta. La convinzione è che, vista la conformazione dello stesso satellite, esso possa dar vita a 26 differenti rottami, il cui peso può variare da un minimo di 6 etti ad un massimo di addirittura 158 kg.

Ma domanda che più sta a cuore a esperti e persone comuni è una: esiste la remota possibilità che questi frammenti colpiscano un essere umano?
Benché sia stato stimato che la zona dell'impatto riguardi anche il nostro paese, gli esperti e la protezione civile rassicurano la popolazione. Il rischio che un pezzo del satellite impatti con la nostra penisola è del 0,9% e, se mai dovesse veramente precipitare, la possibilità che esso colpisca un essere umano è ancora più bassa, ovvero una su 23,311 miliardi.

Il timore più grande deriva, però, dall’incertezza: risulta impossibile stabilire con largo anticipo dove cadranno i detriti; in effetti le coordinate geografiche della collisione con la Terra potranno essere calcolate con certezza solo 40-60 minuti prima dell'impatto stesso.

Il preavviso, certo, non è incoraggiante, ma a favore della nostra incolumità gioca anche la scarsa probabilità che i pezzi del satellite ci colpiscano realmente.
Ma la prudenza non è mai troppa: tutti con gli occhi al cielo dalle 13 del 23 settembre fino alle 3 di notte del giorno successivo. La fascia oraria più a rischio? quella che va dalle 21.25 alle 22.23 del 23 settembre.