Anno scolastico al via: più di 7 milioni gli studenti che tornano sui banchi di scuola

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Finalmente terminate le vacanze estive, per gli studenti italiani torna a suonare la campanella: sono circa 7 milioni e 800 mila i giovani pronti a tornare sui banchi di scuola per inaugurare un nuovo anno fatto di studio e compiti in classe.

E se nella maggior parte delle regioni è già stata data la battuta d'inizio, a godersi qualche giorno in più di ozio sono Campania e Toscana, dove la scuola ricomincerà il 14 settembre, Sardegna, Puglia e Sicilia, pronte per il 15 settembre, ed infine Abruzzo, Basilicata e Campania, dove i banchi di scuola saranno nuovamente popolati a partire dal 19 settembre.

L'inizio dell'anno scolastico 2011/12, però, si apre, come d’abitudine, tra le proteste e le polemiche. A scendere in piazza e ad alzare la voce sono studenti, genitori e associazioni dei consumatori.
Si protesta per i tagli del governo all'istituzione, si protesta per il diritto allo studio, si protesta per gli edifici scolastici fatiscenti, si protesta per le cosiddette 'classi pollaio' e per il caro libri.

Perché andare a scuola costa: a dare le percentuali di aumento medio in materia è, come ogni anno, il Codacons, le cui stime affermano che, per l'anno scolastico 2011/2012, le famiglie italiane si ritroveranno circa a spendere l'8% in più rispetto allo scorso anno: gli aumenti, infatti, non riguarderanno solo i libri di testo, ma anche il cosiddetto corredo scolastico, fatto di zaini, penne, quaderni, astucci e chi più ne ha più ne metta.

Ma l'inizio dell'anno scolastico è poi anche un modo e un pretesto per misurare, a caldo, le impressioni dei diretti interessati, gli studenti, sul grande e variegato mondo della scuola e dell'insegnamento.

E da quello che emerge è chiaro che gli studenti italiani non sono affatto magnanimi con l'istruzione nostrana. Sono ben due studenti su tre a bocciare la scuola e a considerare poco interessanti gli attuali programmi.
Le criticità si ritrovano anche nel metodo di insegnamento, che il 52% degli studenti reputa addirittura preistorico. Intesa come vera e propria scuola dell'obbligo, è il 44% degli studenti a ritenere che dagli anni di istruzione non si possa trarre nessun beneficio.

Insomma, le premesse non sono tra le migliori. Anzi, quello che si profila all'orizzonte sembrerebbe essere un anno bollente e decisamente critico in quanto a polemiche e battaglie.